Vogliamo introdurre nel nostro diritto il concetto di sentenze a geometria variabile?

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Nel centro sinistra qualcuno sfoglia la margherita  non D’Alema, non Felice Casson. Qualche altro (Violante?). Il problema, nei suoi termini immediati, sembra di una semplicità assoluta. C’ è un Presidente del Consiglio condannato con sentenza irrevocabile per frode fiscale (non evasione fiscale, frode fiscale). Detto in breve, quella sentenza ci dice che ci troviamo di fronte a una personalità della vita industriale , della vita mediatica,  della vita  politica che è stato Presidente del consiglio e sulle tasse ha frodato lo Stato. Per farla breve, i frodati sono i cittadini. Imbarazzante. Non vi pare?

Berlusconi si proclama innocente. E’ un suo diritto. Il piccolo problema è che se nella storia ci sono stati errori giudiziari, per converso, nelle carceri ci sono molti, moltissimi, probabilmente i più, condannati con sentenza definitiva che si proclamano innocenti. Cosa facciamo? Li liberiamo se ci giurano di essere innocenti? Introduciamo nel nostro diritto il concetto di sentenze a geometria variabile?

Un famoso gruppo musicale scrisse tempo fa una canzone che recitava: “Non so, non c’ ero, se c’ ero dormivo”. Ecco questo è un caso in cui non possiamo dire  non so, non c’ ero, se c’ ero dormivo. Ma come? Abbiamo un Governo che ha ottenuto la fiducia dopo avere solennemente affermato che il tempo dell’ evasione fiscale era finito,  che questo Governo sull’ evasione fiscale non avrebbe fatto sconti a nessuno. E questo governo è stato votato dal Pdl. Cosa stiamo a discutere? O vogliamo dire che in Parlamento si vota la fiducia a un Governo tanto per passare il tempo?

Se non si procedesse con il rigore dovuto, quello stabilito non dal libero arbitrio, ma dalle Leggi votate dal Parlamento, con quale faccia un Presidente del Consiglio, quale che sia, potrebbe presentarsi ai cittadini italiani e dirgli che il suo governo combatterà l’ evasione e la frode fiscale?

Il mercato finanziario non ha avuto molte esitazioni, non è stato lì a baloccarsi sfogliando la margherita. Ha inviato un messaggio forte e chiaro: in quattro ore il titolo Mediaset ha perso più del sei per cento del proprio valore. E, forse, è stato solo un primo messaggio. Con chi minaccia una crisi di Governo in un momento così delicato per l’ economia del Paese la grande finanza non vuole avere a che fare e non lascerà fare senza intervenire. Questo sembrano dire i conti della Borsa. E non è che il mondo della finanza sia fatto di anime belle. Questo proprio no. Ma anche loro, abituati a tutto e al peggio di tutto, non sono disposti a farsi trascinare in un baratro.

Sul Corriere della sera, Galli della Loggia ha scritto un editoriale di grande lucidità che forse può essere anche letto come un messaggio non malevolo inviato al Cavaliere e che il Cavaliere, a mio modesto avviso, farebbe bene a non sottovalutare. Scrive Galli della Loggia: “Se le cose continueranno a essere come sono oggi (ed è molto probabile), Berlusconi ha verosimilmente una sola via possibile per restare davvero al centro della vita politica italiana. Ma è una via che ha le tinte cupe dell’ Apocalisse: andare ai ‘domiciliari’, far saltare il governo, puntare al più presto alle elezioni anticipate con l’ attuale legge elettorale, vincerle. Una via non solo carica di incognite per lui temibilissime . . . all’ insegna del ‘tutto o niente’. E il ‘tutto o niente’ se può sedurre la psicologia del giocatore, può anche condurre lo stesso alla rovina totale”.

Un’ ultima considerazione. L’ applicazione della Legge Severino. Il Pdl ha dubbi sulla sua costituzionalità. Ma ha ancora un senso l’ esistenza di una forza politica che ha dubbi sulla costituzionalità di una legge che ha votato solennemente nel Parlamento? Adesso votano (vogliono) votare l’ abolizione dell’ IMU. Tra due anni faranno ricorso alla Corte costituzionale perché venga dichiarata incostituzionale?


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