Condanna Berlusconi. Depositata la sentenza

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di  Alessandro Ambrosin 

ROMA – “L’ex premier è l’ideatore del meccanismo di frode fiscale”. E’ questo uno delle motivazioni salienti della sentenza della Cassazione sul processo Mediaset, depositata oggi dai giudici della Suprema corte che hanno confermato la condanna di  a 4 anni di reclusione a Silvio Berlusconi.

Il  cavaliere, scrivono i giudici, fu “l’ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo”.   Secondo i giudici dell’Alta Corte, Berlusconi «conoscendo perfettamente il meccanismo, ha lasciato che tutto proseguisse
inalterato, mantenendo nelle posizioni strategiche i soggetti dal lui scelti e che continuavano a occuparsi della gestione in modo da consentire la perdurante lievitazione dei costi di Mediaset a fini di evasione fiscale».
Inoltre, si legge nella sentenza, Berlusconi, «anche dopo l’assunzione della veste di azionista di maggioranza, continuava a godere della ricaduta economica del sistema praticato».  I giudici di Cassazione smontano le tesi della difesa, sostenendo che «la definizione come sovraffatturazione appare quasi un sottodimensionamento del fenomeno descritto e anzi, inadeguata a definirlo». E sottolienano «l’assoluta inverosimiglianza dell’ipotesi alternativa che vorrebbe tratteggiare una sorta di colossale truffaordita per anni ai danni di Berlusconi».  Insomma, per i giudici della Cassazione è «pacifica e diretta» la «riferibilità a Berlusconi della ideazione, creazione e sviluppo del sistema che consentiva la disponibilità del denaro separato da Fininvest e occulto».  Le 208 pagine di motivazioni della sentenza, che conferma la  condannna a 4 anni per frode fiscale a Silvio Berlusconi, sono state firmate, in maniera inusuale, da tutti i giudici del collegio della sezione feriale, presieduta da Antonio Esposito.Le reazioni

Le motivazioni sulla sentenza Mediaset “sono chiarissime e non lasciano spazio ad alcuna libera interpretazione, giustificando in pieno la condanna a 4 anni di reclusione per frode fiscale di Silvio Berlusconi”: così Danilo Leva responsabile Giustizia Pd. Ora – aggiunge – la Giunta deve “applicare la legge, non sono previsti tempi supplementari”. Sul punto però il botta e risposta tra Pd e Pdl non si ferma. “Continuo a leggere dichiarazioni di esponenti del Pdl che minacciano rotture nel caso la Giunta arrivasse al voto sulla decadenza di Berlusconi in tempi brevi – dice Luigi Zanda -. Io penso che sia ora di smettere di lanciare ultimatum e di fare pressioni sull’organismo del Senato e sui suoi membri”. “Quello che so è che come Pd non forzeremo sulla scadenza del voto con accelerazioni artificiali ma non consentiremo nemmeno una dilatazione immotivata o strumentale dei tempi”,aggiunge il presidente dei senatori del Pd.

Gli risponde il segretario del Pdl, Angelino Alfano. “La decadenza di Silvio Berlusconi non è un atto dovuto ma una decisione da assumere – sottolinea il vicepremier -. Noi facciamo un invito molto fermo e senza nessuna arroganza al Pd: riflettete e approfondite, spogliatevi dall’abito di chi per venti anni ha combattuto Berlusconi come il peggior nemico e valutate le carte, approfondite, per vedere se questa norma non è applicabile al passato come noi sosteniamo”. 

”Rifletteremo senza pregiudizi. A nostro avviso le condizioni” per un ricorso alla Consulta “non ci sono, riteniamo che la legge Severino possa essere applicata e debba essere applicata”, ha ribadito il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, rispondendo al vicepremier Alfano.

Mentre Stefania Pezzopane, la senatrice Pd componente della Giunta di palazzo Madama scrive su Twitter: “Sto leggendo, studio con attenzione note di Berlusconi, per ora nulla di nuovo sotto sole, pareri deboli”.

La sentenza  è «allucinante e fondata sul nulla», ha commentato Silvio Berlusconi intervistato da ‘Studio Aperto. E poi: “Se qualcuno pensasse di poter eliminare con un voto parlamentare il leader del primo partito italiano», «allora ci troveremmo davanti a una ferita profonda inaccettabile
della nostra democrazia».

“Come volevasi dimostrare – ha detto, invece,  il senatore Enrico Buemi, capogruppo Psi  Giunta per le elezioni al Senato  – un’efficenza inedita per la giustizia italiana, se sarà così per tutti i cittadini a prescindere dal peso politico, vuol dire che Berlusconi tra le tante cose negative, che ha fatto subire agli italiani, avrà almeno fatto inaugurare una nuova stagione di efficenza e tempestività della giustizia italiana, risparmiando l’Italia dalle critiche e sanzioni dell’Europa”.
Il deputato del Pdl Fabrizio Cicchitto parla addirittura di una “sentenza stupefacente e profondamente innovativa perchè inaugura un nuovo modo di giudicare della Cassazione: essa non si è pronunciata sulla legittimità ma sul merito”. Nel frattempo si attende il verdetto della Giunta per le immunità che si esprimerà il prossimo 9 agosto e che sancirà la decadenza o meno di Berlusconi dal suo seggio al Senato.

da dazebao.it


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