Governo Letta, Imu, Fmi e obbedienze internazionali

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Avete presente quanto grande è il mondo? Quanti problemi ha il mondo? Ebbene il Fondo Monetario Internazionale che uno immagina impegnato a risolvere la crisi finanziaria, ed economica che attanaglia il mondo, con i dirigenti che non dormono la notte per pensare ai problemi della disoccupazione, a quelli dell’ Africa. Beh! Questo Fondo di cosa si occupa? Dell’ Imu! Uno pensa. Beh! Avrà i propri dirigenti che invece che studiare i gravi problemi che una finanza sregolata pone al mondo intero e alla moneta internazionale, visto che quei problemi sono troppo grandi per loro, frequenteranno qualche corso per Dottori commercialisti, in Italia,  da qui forse questo stravagante intervento sull’ Imu italiana, problema che certamente hanno studiato a fondo e capito essere fulcro e snodo della rinascita italiana.

Uno legge la notizia e dice: adesso il nostro Governo sbotta in un sussulto di dignità e dice, come ha detto Letta alla Merkel all’ inizio del suo mandato, voi non potete entrare nel merito dei singoli provvedimenti, voi ci potete chiedere di far tornare i conti, ma se risparmio sulle scarpe o sui pantaloni, questa è una decisione mia. No, niente. Saccomanni, che è persona civilissima, cortese e affabile commenta: ne terremo conto.  Vabbé! Il governo non s’ indigna. Farà un quarantotto il PDL  Protesticchia. Naturalmente dice che cadrà il Governo, ma questo lo dice a tutte le ore, come a tutte le ore dice che garantirà la stabilità.

Ma allora? Uno che non capisce si fa prendere dalle fantasie. Non sarà mica che la debolezza politica faccia si che si chieda di imporre dall’ esterno quello che non si riesce decidere con la ragione della politica all’ interno. In fondo, una dichiarazione come quella dell’ FMI, libera il Governo dal peso di una responsabilità che non è solo economica, ma è anche sociale. Il Pdl,che su questo tema aveva impostato un’ intera campagna elettorale, di fronte a un diktat internazionale che può fare? Protestare, mica può mettere a repentaglio un paese a livello internazionale. Lui ha promesso, ma il Fondo Monetario internazionale . . .

Se così fosse, e non è escluso che sia andata così, questo vorrebbe dire che ci troviamo a pagare, per l’ incapacità politica, di chi regge il Paese, un prezzo elevatissimo. Un governo che non è autorevole all’ interno del suo Paese, che è costretto a chiedere la carità di un intervento esterno, come può presentarsi al tavolo delle trattative internazionali con l’ autorevolezza, la forza che questo genere di trattative richiede? Come farà a difendere gli interessi nazionali? Ad avere la forza, che altri paesi hanno dimostrato, per dire che allo stato delle cose e dei dati tecnici ed economici degli F 35 non se ne discute, si vedrà più in là. Niente lì si va avanti. Noi italiani mica possiamo dire no all’ estero.

Quando si parla di austerità si parla sempre di tagli economici, tasse, gabelle fatte pagare ai soliti noti. E se si cominciasse ad essere austeri rispetto a questo modo di concepire la politica, giochini e obbedienze internazionali che il paese paga a prezzi carissimi, perdendo giorno dopo giorno, credibilità, autorevolezza, vigore nel difendere gli interessi nazionali. Non è con gli incontri internazionali del presidente Letta che gira di Stato in Stato (per fare pubbliche relazioni ad uso della televisione italiana?) che si porta fuori il Paese da una crisi che per le famiglie italiane ha aspetti terribili. Trattiamo anche con il FMI, ma seriamente non per chiedere che ci venga incontro con l’ aspirina.


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