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Lo sport può lanciare un segnale di speranza e di impegno. Lettera aperta a Josefa Idem

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Gentile Signora Ministro,
 nel suo primo giorno di lavoro (immaginiamo iniziato all’alba così come la sua storia di atleta ci ha insegnato) a nome di “articolo 21” vorrei non limitarmi agli auguri sinceri e ai complimenti per la sua nomina (la prima volta per una olimpionica in Italia e quattro anni dopo Giovanna Melandri), ma provare a buttar giu’un semplice -e sicuramente incompleto- elenco dei problemi che affliggono il nostro (povero) sport , un’agenda delle cose da fare, sicuro di trovare attenzione in chi –come lei- vanta una ultraventennale esperienza nel nostro Paese.

– I VALORI. Sembra – e ahime’ e’ diventata – una parola sempre piu’ povera di significato, cioe’ “tra il dire e il fare” c’e’ di mezzo una mentalita’ sempre piu’ dilagante, quella della ricerca del successo a tutti i costi, anzi costi quel che costi. Le cronache sono piene di episodi di genitori che incitano i loro bambini/ragazzi a dare anche il peggio di se’ pur di vincere, pur di abbattere (e non battere) l’avversario. Frutto non solo di un’educazione sbagliata, ma della perdita di valori –appunto- che si chiamano lealta’, rispetto di chi compete con te, e –di conseguenza- della liceita’ di ogni mezzo (o trucco) pur di raggiungere il “profitto” di una vittoria.
– IL DOPING. Ecco allora che la fatica degli allenamenti non basta piu’, al lavoro oscuro e paziente in palestra,in pista, in piscina si aggiunge il “trucco”,la pratica sleale e dannosa del ricorso a sostanze dannose. E questo, purtroppo, non solo a livello professionistico, ma gia’ fra le giovani leve,: deve preoccuparci profondamente il caso della giovane nuotatrice in coma per aver assunto una gran quantita’ di bicarbonato o dei casi di doping nel ciclismo amatoriale. Un impegno serio nell’educazione e anche nei controlli, ecco uno dei primi punti nella sua agenda.
– IL CONI. Fondamentale, in questa difficile battaglia, la collaborazione del CONI. Il Governo Monti ha riconosciuto allo sport lo stesso stanziamento del 2012 (oltre 400milioni di euro): dal Presidente Malago’ (il “suo” Presidente, visto che lei gareggiava per i colori del Circolo “Aniene”) e’ lecito aspettarsi che una parte consistente possa essere spesa per sostenere lo sport di base, con nuovi impianti e favorendo la pratica sportiva nelle scuole, il tutto nell’ambito di una politica di educazione allo sport pulito e di repressione (attraverso controlli piu’ sistematici) del doping.
– I GIOVANI. “Sono il nostro futuro –lei ha dichiarato-, devono avere la possibilita’ di costruirselo con la fiducia e i mezzi”. Lei,con le sue decine di medaglie conquistate col sacrificio, dedizione e “pulizia”, e’ un esempio che deve ispirare quanti si vogliono avvicinare allo sport o lo praticano. “Non e’ mai troppo tardi per sognare – lei ha anche detto-, non e’ mai troppo tardi per sognare!”
– E’ su questa scia che lo sport, in un Paese lacerato dalla crisi e dalla disperazione di tanti che non trovano o perdono il lavoro, puo’ lanciare un segnale di speranza e di impegno.
– Buon lavoro a Josefa Idem, che vent’anni fa ha scelto l’Italia per vincere, buon lavoro al Ministro dello Sport, che ora deve vincere una “gara” ancora piu’ difficile.


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