Boston: scoppia polemica Privacy “troppe telecamere”

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‘L’America odia il Grande Fratello. Persino in momenti come questi’. Il sito di informazione Politico.com ben sintetizza la polemica che sta montando negli Stati Uniti in questi difficili giorni che seguono l’attentato di Boston: privacy contro sicurezza. Ai fermi sostenitori della prima – che la ritengono ‘sacra’ – non va giu’ che gli americani siano spiati in ogni angolo di strada, in ogni stazione della metro, davanti agli sportelli bancomat o nei centri commerciali. Milioni di telecamere disseminate ovunque nel Paese. Una vecchia polemica, in realta’, ma tornata alla ribalta con le migliaia di immagini vagliate dagli investigatori per individuare i bombaroli della maratona. Foto e video che in verita’ sono risultati fondamentali per imprimere una svolta alle indagini.

Ma molte associazioni di cittadini e di legali che si battono per la difesa dei diritti individuali non ne vogliono sapere: i cittadini americani non vogliono essere spiati. E chiedono un giro di vite su una normativa che – soprattutto dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 – in nome della sicurezza calpesta completamente la privacy.
La preoccupazione e’ che, al contrario, si arrivi a un potenziamento dell’occhio del Grande Fratello americano, spinti dall’accresciuta paranoia per le bombe di Boston. Non a caso sono in tanti in queste ore – da illustri membri del Congresso ad alti responsabili delle forze dell’ordine – a chiedere un rafforzamento delle misure di sorveglianza in tutto il Paese, facilitando ulteriormente l’accesso alle immagini delle telecamere di sorveglianza da parte degli investigatori.


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