Servizio pubico

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di Nadia Redoglia
Uno potrebbe pur pensare “mal gliene incolse al buon Santoro rinnovare in tutte le trasmissioni da lui condotte l’invito al papi d’intervenire, senza porre limite di scadenza…”
E fu così che venne il giorno in cui l’ospite accettò d’intervenire perché per lui, mica per Santoro, giunse l’attimo propizio.  E mo’ Santoro cuccatelo, purché, però, non ce lo propini come materiale di serio interesse per pubblico servizio come da puntate precedenti,  bensì come una specie di reality contrapposto alla “caricatura” (così almeno ci fu spacciata) di Cetto La Qualunque, ospite di Fazio. I tuoi telespettatori se ne faranno una ragione sul fatto del mancato consueto appuntamento del giovedì per godersi, a loro piacendo, una puntata sui generis.

Oddio, per eccesso di correttezza un avviso in sottopancia tipo “questo programma questa sera è consigliato a un pubblico diverso dal solito” non guasterebbe,  ma si confida che il “solito” abbia già talmente le idee chiare che il diversivo può pure starci. Se proprio “nun ja fa” cambia canale ché i film iniziano circa 10 minuti dopo.
Il problema serio è ben altro. Lo share da circo (così come prospettato dalla maggioranza delle testate) servirà esclusivamente a impinguare il numero dei papi’s fan, ovvero la moltitudine di quei soggetti che arriva perfino a sgomitare tra la folla pur d’ottenere autografo da un’olgettina e dunquemente, pertantatamente, più vede ricomparire il suo creatore, più va in estasi…


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