Thyssenkrupp, cinque anni fa la tragedia. Gli ex-lavoratori: “Da quel 6 dicembre 2007 non è cambiato nulla, si continua a morire”

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Poco dopo l’una del 6 dicembre 2007 sette operai delle acciaierie della ThyssenKrupp, a Torino muoiono a causa di una fuoriuscita di olio bollente che prende fuoco. Sono Antonio Schiavone, Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo e Bruno Santino. Si salva solo Antonio Boccuzzi, 39 anni, sindacalista della Uilm e oggi deputato in Parlamento tra le fila del Pd. “Cinque anni che non hanno minimamente scalfito il loro ricordo nei familiari, nei compagni di lavoro, in tutti quelli che li hanno conosciuti” si legge in un comunicato degli ex-lavoratori ThyssenKrupp di Torino. “Ancora una volta rinnoviamo la nostra solidarietà e vicinanza alle famiglie dei nostri compagni e a quelle di tutti i morti sul lavoro nel nostro Paese, una vera e propria piaga sociale causata da chi non si fa scrupoli a fare profitti sulla pelle dei lavoratori. Da quel 6 dicembre 2007 non è cambiato nulla, si continua a morire nei cantieri, nelle strade, nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro. La crisi di questo sistema produttivo riduce le opportunità di lavoro, crea schiere di disoccupati e precari pronti a lavorare a qualsiasi salario e condizione di sfruttamento, insicurezza e pericolo che generano sempre più morti, infortuni e malattie da esposizione a sostanze nocive, in costante crescita”.


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