Equo compenso: Art.21, migliaia di adesioni ad appello per legge

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“Sono già oltre mille le adesioni, raccolte in pochissimi giorni, all’appello per l’equo compenso promosso dalla Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi, fatto proprio e rilanciato dall’associazione Articolo 21”. Lo rendono noto in un comunicato congiunto il direttore di Articolo21 Stefano Corradino e il Coordinatore della Commissione Lavoro autonomo Fnsi Maurizio Bekar . “In tanti hanno sottoscritto l’appello per l’approvazione immediata di una legge impedisca lo sfruttamento di professionisti che con il loro lavoro contribuiscono a garantire il diritto, costituzionalmente sancito, all’informazione!” Tra i primi firmatari, oltre a Franco Siddi e Roberto Natale, segretario e presidente Fnsi, al Segretario nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Giancarlo Ghirra, a Paolo Serventi Longhi, vice presidente Inpgi (Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani), e già segretario generale della Fnsi molti freelance, giornalisti contrattualizzati, rappresentanti di Assostampa regionali, dell’Ordine e di movimenti di base di freelance.

A sostegno dell’appello anche l’ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari, le attrici Lella Costa e Ottavia Piccolo gli attori Alessio Boni, David RiondinoAlessandro Gassman che ha aderito con questa dichiarazione:  (“Ho letto e mi sono documentato e maturalmente potete usare anche il mio nome a sostegno di questa causa,del resto anche nel mondo dello spettacolo vigono leggi antiquate e sorpassate che zavorrano il lavoro di tutti”), il NIdiL nazionale, sindacato dei lavoratori atipici della Cgil con la sua segretaria Maria Di Serio (“Quello dell’equo compenso per i lavoratori precari è un tema che ovviamente riguarda molto da vicino NIdiL CGIL. Dopo molti anni di battaglie in tal senso, uno dei pochi passi in avanti fatti con la legge 92/2012 (la recente riforma del Mercato del lavoro) è stato l’introduzione di un compenso minimo per i collaboratori, equiparato a
quello dei loro colleghi dipendenti. Da questa riforma sono stati inspiegabilmente esclusi i lavoratori a partita Iva iscritti a Ordini prefessionali, e, ovviamente, molti giornalisti freelance. Un nodo questo da sciogliere immediatamente, per mettere fine allo scandalo dei “due euro a pezzo”, e garantire così in Italia una vera e piena libertà di informazione. Per questo è necessario che il Parlamento approvi quanto prima la legge sull’equo compenso ai freelance, ed è per questo che NIdiL CGIL ha firmato con convinzione e sostiene l’appello della FNSI”), la campagna Giovani (Non+) disposti a tutto della Cgil e la responsabile delle Politiche giovanili della Cgil nazionale, Ilaria Lani, l’associazione 20 MaggioFlessibilità Sicura del Forum del Lavoro del Partito Democratico, Eleonora Voltolina, direttore de la Repubblica degli stagisti, ed Antonio Pizzinato, già segretario generale CGIL, ex deputato e Sottosegretario al Lavoro del primo Governo Prodi e Margherita Hack ( “Sostengo con convinzione l’iniziativa promossa dalla Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi a sostegno dell’equo compenso, un diritto sancito dall’articolo 36 della
Costituzione troppo spesso violato, specie a danno dei lavoratori atipici. La battaglia dei coordinamenti dei giornalisti freelance indica a tutti i precari che solo collettivamente con concretezza, organizzazione, unità si conquistano diritti e migliori condizioni”.)

Adesioni sono giunte anche da amministratori ed esponenti politici locali di Pd, Pdl, Udc, Sel, PdCI, tra i quali Elena Donazzan, Assessore al Lavoro della Regione Veneto.

A sostenere le ragioni dell’appello si sono uniti anche i parlamentari Giuseppe Giulietti (gruppo misto e portavoce di Articolo21), Vincenzo VitaSandra ZampaDe Biasi e Anna Maria Carloni, Daniela Sbrollini, Furio Colombo, Roberto Zaccaria, Olga D’antona, Mario Adinolfi, Giorgio Merlo, Andrea Sarubbi (Pd), Goisis e Rivolta (Lega), Frassinetti e Mazzucca (Pdl), Enzo Carra, Pierluigi Mantini (Udc), Moffa (Popolo e territorio), Antonio BorghesiPardi e Zazzera (Idv), Enzo Raisi, Fabio  Granata (Fli).

“L’appello – concludono Corradino e Bekar – continuerà anche nei prossimi giorni; successivamente le firme verranno recapitate al ministro Elsa Fornero”.


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