Giornalismo sotto attacco in Italia

TEDX Mantova: le voci di un futuro migliore, nel segno delle buone notizie

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“C’è un vecchio detto, secondo il quale le cattive notizie corrono più veloci di quelle buone. In parte è vero, Aldo Moro scriveva che il bene non fa notizia. Questo è vero. Noi vorremmo stamani, come abbiamo fatto altre volte, evitare che ci si rassegni alla supremazia delle cattive notizie, indicare, quale che sia la loro velocità, che quelle positive sono più solide, perché irrobustiscono e consentono alla società di progredire. Questa è la forza del senso della vita positiva che i comportamenti premiati esprimono”. Si è ispirata al discorso al Quirinale del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante l’incontro con i nuovi Alfieri della Repubblica per la consegna degli attestati d’onore, l’ultima edizione TEDxMantova 2025 con il tema “Good News.

Un messaggio di speranza e positività di grande attualità in un contesto segnato da sfide e difficoltà, quello voluto dagli organizzatori, Paolo Braguzzi e Tiziano Prati, che  hanno selezionato relatori, capaci di ispirare il pubblico e stimolare un rinnovato ottimismo. “Abbiamo scelto speaker che con le loro idee dimostrano quale impatto positivo si possa avere sulle persone, la loro salute, le loro relazioni e la società nella quale vivono. Siamo certi che il pubblico li potrà apprezzare e anche prendere ispirazione da loro per generare ‘buone notizie’ anche nel proprio contesto familiare, lavorativo o sociale”, hanno affermato, certi che il pubblico avrebbe potuto trarre da loro una profonda ispirazione. Un evento, nato a Mantova nel 2019, che quest’anno si è arricchito di nuovi contenuti con i laboratori e le masterclass che si sono svolte la mattina del 19 ottobre nel Chiostro di San Francesco, grazie alla collaborazione con la Fondazione UniverMantova.

La manifestazione, nel pomeriggio, si è spostata al “Teatro Sociale” nel centro storico di Mantova con un sold out di 700 persone, dove un attento pubblico ha ascoltato i relatori.

 A inaugurare la serata è stata la musica del cantante mantovano Vincenzo Fasano, che ha presentato al pubblico due brani tratti dal suo nuovo album, “Padre terra l’ego non è sostenibile”. «In queste canzoni c’è un vento di speranza», ha dichiarato il cantante, «soprattutto in quella che racconta la storia di una coppia che affronta un momento difficile, simile a quello che il mondo sta vivendo ora. Il messaggio è chiaro: se c’è amore, c’è speranza».

Poi l’intervento sulla libertà di stampa di Désirée Klain, portavoce di Articolo21 che entrando con un bavaglio sulla bocca, ha raccontato della difficile situazione della libertà di stampa in Italia e nel mondo, esortando il pubblico anche ad indignarsi per il vile attentato al coraggioso giornalista Sigfrido Ranucci “perché il giornalismo non è un crimine!”.

Subito dopo l’interessante discorso di Simone Cenci, medico geriatra e gerontologo con esperienza nello studio delle ossa e del sistema immunitario. Si è formato negli Stati Uniti, dove ha scoperto nuovi meccanismi legati alla perdita ossea nell’invecchiamento. Oggi è Direttore della Divisione di Genetica e Biologia Cellulare all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e coordina un gruppo di ricerca sulle malattie legate all’età. Insegna Biologia Molecolare della Cellula all’Università Vita-Salute San Raffaele.

E ancora il toccante racconto di Ismaila Mbengue, mantovano d’adozione ma di origine senegalese, che ha parlato della sua esperienza come coordinatore di due comunità educative per minori presso Alce Nero. «I ragazzi con cui lavoro arrivano qui soli e spesso hanno vissuto situazioni di violenza e fame. Sono spaventati e confusi. Noi li accogliamo e li guidiamo verso l’integrazione nella comunità mantovana». La buona notizia? «Se questi giovani si sentono ascoltati e supportati, possono raggiungere grandi traguardi».

Fabio Falleroni, neurobiologo di fama internazionale, ha condiviso la sua esperienza all’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Falleroni guida un gruppo di ricerca dedicato ai meccanismi delle malattie neurodegenerative e ha contribuito in modo significativo al progresso delle diagnosi e delle terapie, grazie a tecniche innovative per studiare la trasduzione degli stimoli meccanici da parte dei neuroni.

Johannes Fritz, biologo comportamentale austriaco, che ha dedicato oltre venticinque anni della sua vita alla salvaguardia dell’Ibis Eremita settentrionale, ha raccontato dei suoi progetti che hanno rivoluzionato il metodo di migrazione degli uccelli, utilizzando aerei ultraleggeri per guidare gli ibis cresciuti in cattività verso le loro rotte ancestrali, portando alla liberazione di oltre 300 esemplari in Europa.

Molto attuali le questioni etiche sull’ambiente sollevate da Alexandra Pimor, avvocata della Terra e direttrice del programma Nature Governance all’Earth Law Center, che studia i modelli giuridici innovativi per rappresentare la Natura nei processi decisionali, aprendo nuove strade nel campo del diritto ambientale.

Ha parlato in chiave satirica di femminismo, l’attrice e attivista Valeria Perdonò, che ha condiviso il suo punto di vista, con un’esilarante e riflessiva esibizione canora e spettacolare. Originaria della Puglia ma mantovana d’adozione, ha sottolineato che le “good news” in questo ambito non sono molte. «Con la fondazione Amleta ci impegniamo a trattare questi temi e a combattere la violenza di genere nel mondo dello spettacolo attraverso consulenze, contatti con le istituzioni e la promozione di un linguaggio inclusivo. La buona notizia è che l’unione fa la forza. Dobbiamo assumerci la responsabilità di lottare insieme».

Osvaldo Poli, psicologo e esperto nelle dinamiche genitori-figli, ha anche condiviso le sue “good news”. Con la sua straordinaria capacità comunicativa, Poli ha affermato che l’adolescenza non è un periodo problematico, come spesso viene percepito, ma piuttosto «una primavera». Ha spiegato che non si tratta di trasgressione o di una malattia stagionale, ma di un momento cruciale in cui i ragazzi cercano di diventare persone forti e libere. «I genitori – ha detto – devono aggiornare il “software” che utilizzavano quando i figli erano piccoli e modificare il loro approccio al dialogo».

Infine l’intervento di Michele Acocellamusicista mantovano impegnato in attività sociali per sensibilizzare su temi di migrazione e integrazione, ha diretto un emozionante coro, formato dai partecipanti ai corsi della mattina. Una musica di speranza, che ha coinvolto palcoscenico e pubblico, con un gran finale per TEDxMantova. Una manifestazione che si è confermata come un’importante fucina di idee, capace di stimolare il dialogo e l’ispirazione nella comunità, continuando a promuovere una cultura di positività e innovazione.


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