Giornalismo sotto attacco in Italia

Black Images Matter. Stili, tematiche e tendenze del nuovo cinema afroamericano. Autore: Lapo Gresleri; pp.161; OL-Odoya Library, 2025

0 0

Con Black Images Matter, Lapo Gresleri firma il primo studio italiano interamente dedicato al nuovo cinema afroamericano, e lo fa con un approccio che unisce rigore analitico e partecipazione, dando vita a un testo che si muove con naturalezza tra la critica, la storia e la riflessione culturale. Il saggio si presenta come una ricognizione ampia, quasi un attraversamento, del cinema black statunitense degli anni Duemila e oltre. Un cinema che, nel contesto di un’industria americana in crisi d’identità e di immaginazione, è riuscito a reinventare le regole della rappresentazione e a rimettere in discussione il rapporto tra immagine e potere. Il libro si apre su una constatazione che è insieme estetica e politica: l’immagine nera non è mai stata neutra, ma un campo di battaglia. Per decenni la cultura visiva occidentale ha proiettato sull’identità afroamericana una serie di maschere, stereotipi, cliché, deformazioni rassicuranti, che hanno definito il corpo e la voce black dall’esterno. Il nuovo cinema afroamericano, al contrario, si muove nella direzione opposta, riappropriandosi dello sguardo, riscrivendo il proprio racconto, rimettendo in circolo l’immaginario nero come spazio di libertà. È in questo scarto che si colloca il lavoro di Gresleri, un’indagine tesa a comprendere non tanto i singoli film, quanto le logiche e le tensioni che li attraversano. Jordan Peele, Barry Jenkins, Ava DuVernay, Ryan Coogler, Lee Daniels: i nomi che Gresleri pone al centro del suo itinerario sono autori ormai noti, ma il libro non si occupa soltanto di loro. Ciò che emerge è un panorama stratificato e mutevole, fatto di voci che dialogano, si contraddicono, si moltiplicano. Peele rielabora l’horror come allegoria sociale e incubo identitario, Jenkins lavora su un lirismo intimo e malinconico, Coogler combina il linguaggio pop e mitologico per costruire una nuova epica afroamericana, DuVernay indaga la storia e la giustizia attraverso un cinema civile e poetico insieme. Questi percorsi, insieme diversi e convergenti, diventano per Gresleri i tasselli di una mitologia in costruzione, che riscrive i canoni di una narrazione collettiva tesa a superare limitanti stereotipi.

Il pregio del libro è quello di restituire questa complessità senza ridurla a un discorso lineare. Black Images Matter si legge come un saggio, ma anche come un viaggio critico che alterna analisi rigorose e momenti di riflessione più ampia, in cui il cinema si intreccia con la sociologia, la politica, la storia culturale. L’autore non nasconde la propria partecipazione, ma la trasforma in strumento interpretativo. Dietro ogni pagina si avverte un’urgenza, la convinzione che parlare di cinema afroamericano oggi significhi interrogare la contemporaneità stessa, le sue contraddizioni e le sue zone d’ombra. Uno degli aspetti più riusciti del volume è l’attenzione con cui Gresleri osserva la relazione tra questi autori e il sistema hollywoodiano. Da un lato il riconoscimento istituzionale, i premi, il successo di film come Black Panther o Selma; dall’altro la costante minaccia dell’assimilazione, la possibilità che il discorso politico venga neutralizzato dall’industria dello spettacolo. In questa tensione tra indipendenza e integrazione, tra il dentro e il contro Hollywood, si gioca buona parte della vitalità del nuovo cinema afroamericano. Gresleri ne coglie l’ambiguità, mostrando come essa sia parte integrante del suo linguaggio e della sua forza simbolica. Il libro attraversa poi le principali tendenze estetiche e tematiche di questo cinema, individuando più sentieri di analisi.

Dalla rilettura delle modalità narrative del cinema americano, fino all’approccio inedito al mondo afro-americano. E così, l’analisi dei generi, dall’horror alla fantascienza, dal dramma al film d’azione, viene usato come strumento per sovvertire modelli dominanti e creare nuove forme di pensiero visivo, strumenti di memoria e di contro-narrazione, mezzi per rimettere al centro ciò che la storia ufficiale ha marginalizzato. Gresleri scrive con autentico coinvolgimento, segno di un’urgenza critica che coinvolge il lettore, appassionandolo. L’efficacia di Black Images Matter sta anche nel modo in cui intreccia la riflessione cinematografica con quella simbolica. Il cinema afroamericano non è solo un fenomeno artistico, ma un terreno di confronto e scontro su tutte le tematiche delle società contemporanee globalizzate. Le immagini diventano strumenti di emancipazione, luoghi di memoria e di desiderio, forme di sopravvivenza. In questo senso, il titolo del libro non è una semplice allusione al noto motto Black Lives Matter, ma una dichiarazione teorica, perchè le immagini modellano la realtà, la definiscono e la mettono in discussione. Alla fine, ciò che resta dello studio di Gresleri è la sensazione di un lavoro importante, necessario, capace di restituire al cinema nero contemporaneo la sua complessità e la sua potenza trasformativa. Black Images Matter è un saggio partecipe, consapevole di entrare in un territorio politico oltre che estetico. Con una scrittura limpida ma non asettica e sempre rigorosa, Gresleri costruisce un quadro critico che invita a ripensare non solo il cinema afroamericano, ma il nostro stesso modo di guardare la realtà tutta attraverso il “medium” cinema. In un panorama critico spesso limitato alla superficie, questo libro si distingue per profondità e coraggio. Non chiude un discorso, lo apre, lo rilancia, lo spinge avanti. È un’opera che non pretende di avere l’ultima parola, ma che obbliga a prendere posizione. 


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.