Un manifesto per il femminismo e per la pace – Intervista con Ginevra Bompiani e Luciana Castellina

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Ginevra Bompiani e Luciana Castellina si confrontano, dall’alto della loro lunga esperienza, con la passione e l’entusiasmo di due ventenni. Si sono conosciute quando non erano più giovani e sono diventate amiche per la pelle, confrontandosi con rispetto e spesso dissentendo, come del resto è nelle corde di due personalità complesse e polimeriche come le loro. Individualismo e collettivismo, impegno letterario e impegno politico, il comunismo italiano sempre sullo sfondo, come elemento essenziale nella vita di Luciana e come materia di studio e oggetto di approfondimento in quella di Ginevra, e poi il presente, la pace, la guerra e, più di tutto, il ruolo delle donne in una società in cui femminile e femminista non vanno per niente d’accordo, come testimonia la presenza a Palazzo Chigi della prima Presidente del Consiglio donna, la quale non fa nulla per far compiere un passo avanti alle troppe donne che ancora patiscono per la mancanza di tutele e diritti.
“Il femminismo della mia vicina” (Manni editore), il loro libro scritto a quattro mani, è pertanto molto più di un dialogo o di un scambio di idee: è un incontro di pugilato sul ring dell’esistenza, un vivace confronto senza mai risparmiarsi e un modo per testimoniare che un altro mondo sia ancora possibile, anche alla loro età. Perché dalla vita, finché ce n’è, non ci si può dimettere, dunque tanto vale viverla, amarla e spenderla fino all’ultimo respiro al servizio delle cause in cui si crede.
P.S. Luciana Castellina ha scritto anche “L’edile numero 33. Le mani della CIA dell’Italia degli anni Sessanta” (Futura editrice), un memoir in cui racconta l’esito nefasto, che la vide protagonista in prima persona, di una manifestazione degli edili della Capitale contro la serrata decisa dall’associazione dei costruttori, alla vigilia della nascita del governo di centro-sinistra (Moro-Nenni) e nel contesto in cui i poteri forti dell’epoca volevano liquidare per vie illegali il PCI e il movimento operaio (non a caso, l’altro protagonista del libro è Gladio). Una vita in prima fila, quella di Luciana, oggi come allora.

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