Giornalismo sotto attacco in Italia

Chi è Cicciotto ‘e mezzanotte

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Al processo Alfieri, col suo accento dell’agro aversano, Francesco Bidognetti disse che non aveva nessun gruppo camorristico, disse che non aveva mai conosciuto Carmine Schiavone, il pentito che parlò a lungo dello sversamento illegale dei rifiuti in Campania e nelle regioni limitrofe, in primis nel Lazio. A domanda del pubblico ministero rispose che non conosceva nemmeno Ernesto Bardellino né Antonio Bardellino, fondatore del clan dei casalesi. “Secondo me sono innocente”. Questo è Cicciotto ‘e mezzanotte, al quale, invece si fa risalire, oltre che una serie di omicidi, la regia dell’avvelenamento della falde acquifere della provincia di Caserta. Con questa accusa è stato infatti arrestato nel dicembre del 2012. Per favorire il clan creò il disastro ambientale in quella zona, dove una vera bonifica ci sarà minimo tra mezzo secolo, se le amministrazioni centrali e periferiche vi si impegneranno davvero. Nato a Casal di Principe ma ufficialmente residente a Parete (esattamene il paese dove furono interrate centinaia di fusti tossici nella famosa cava appartenuta all’avvocato Cipriano Chianese), Francesco Bidognetti, soprannominato Cicciotto ‘e mezzanotte, è considerato il braccio destro di Francesco Schiavone, detto Sandokan, divenuto reggente dei casalesi dopo la presunta morte di Antonio Bardellino e a seguito di una faida sanguinosa. Tutto ciò fino all’arresto di Sandokan avvenuto nel 1998. Dopo di lui lo scettro è passato nelle mani di Michele Zagaria, anch’egli ora in carcere al 41 bis.

Le minacce per le quali c’è stata la sentenza in favore di Roberto Saviano e Rosaria Capacchone sono parte della storia del più importante processo al clan dei casalesi, denominato Spartacus, durato dieci anni e le cui motivazioni delle condanne ancora oggi rappresentano la ricostruzione più precisa dell’ascesa di un sodalizio criminale sanguinoso, ricchissimo, spietato, responsabile di uno dei disastri ambientali più gravi in ambito europeo. Per via della lunga detenzione le redini del gruppo Bidognetti sono passate alle figlie di Francesco, ossia Katia e Teresa.


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