Nato in Illinois, figlio adottivo del Peru’. Il nuovo Papa e’ la sintesi delle vittime del globalismo: gli operai americani bianchi del Michigan che hanno perso il lavoro per il trasferimento delle aziende manifatturiere nel terzo mondo, i migranti ispanici che cercano fortuna scappando dal sud verso il nord america. In questo senso Papa Leone continuera’ la politica di attenzione verso gli ultimi di Papa Francesco. Ma a differenza di Bergoglio avra’ ben presente la sofferenza e la rabbia del “white trash”la spazzatura bianca americana che ha votato per rabbia in massa per Trump. La sua conoscenza delle Curie sia quella romana che quella americana gli sara’ di grande aiuto. Vicino a Bergoglio su migranti e ambiente meno su rapporti col mondo Lbgtq+. Uomo che sa guidare ma sa anche ascoltare. Esperto, calmo , pragmatico. Negli ambienti cattolici americani circola da tempo una battuta:”potra’ esserci un Papa nordamericano solo quando comincera’ il declino della potenza degli stati uniti. “ Forse questo momento e’ arrivato. Ma potra’ realizzarsi solo con il profilo di un uomo che il Wall Street Journal definisce “una dignitosa via di mezzo” (fra innovatori e conservatori)
“Congratulazioni al Cardinale Prevost. E’ un onore realizzare che e’ il primo Papa americano.E’ emozionante e un onore per il nostro paese. Spero di incontrarlo presto” ha detto a caldo Donald Trump. In realta’ il presidente americano fa buon viso a cattivo gioco. Aveva espresso apertamente il suo sostegno per il Cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York e vicino agli ambienti piu ‘ tradizionalisti, e avrebbe appoggiato volentieri anche l’ultraconservatore Burke. Ma d’altronde la verita’ non l’ ha mai nascosta: potendo il Papa l’avrebbe fatto volentieri lui stesso, se avesse potuto.
