Attenti al lupo. Davvero

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Talvolta si eccede nelle grida al regime e al ritorno del fascismo, magari sotto mentite spoglie. Ora il mostro è alle viste. Lasciamo perdere per un momento le varie vicende che hanno fatto traballare l’edificio democratico, con l’erosione costante della Costituzione nata dalla Resistenza. In queste ore sono in atto tentativi espliciti di minare uno dei fondamenti dell’edificio: la divisione dei poteri. Il governo ha messo nel mirino la decisione della Procura di chiedere la condanna per Matteo Salvini nel processo Open Arms. Fu una vicenda atroce, disumana. 147 esseri umani tenuti forzosamente sul naviglio per molto tempo, per evitare chissà quale invasione del suolo patrio. Si trattò di un’azione contraria alle leggi sacrosante del mare e della convivenza, essendo le migrazioni una costante della storia cui non si può e non si deve rispondere con la coercizione. Il processo avrà le sue tappe e vedremo gli esiti finali. Ma è inconcepibile che il ministro implicato e la presidente del consiglio si scaglino contro un’istituzione autonoma e indipendente. Bene hanno fatto a protestare l’associazione nazionale dei magistrati e la presidente di MD. E pure importante è la reazione delle opposizioni.
Sentiamo, però, che serve ormai una risposta all’altezza della faglia che si è aperta. Giudici e informazione stanno stretti a chi vuole copiare l’Ungheria di Orban, varando quella che viene chiamata “democratura”. Il dramma evoca una pacifica ma straordinaria risposta di piazza e di massa. Infine, ci si attende che la commissione parlamentare di vigilanza e l’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni intervengano sull’abuso mediatico in corso: un video senza contraddittorio di Salvini ha trovato ospitalità nei canali pubblici e privati. Anche questa è una terribile novità.


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