Quelle minacce di morte a Valentina Mira per il libro su Acca Larentia

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Assistiamo con sgomento ai continui attacchi, e persino alle minacce di morte, che sta subendo Valentina Mira, giovane e validissima autrice del romanzo “Dalla stessa parte mi troverai”, edito da SEM e candidato nella dozzina dello Strega.
Prendiamo atto che questa destra non tolleri alcun dissenso, nemmeno fra gli scaffali delle librerie. Come ha spiegato bene Massimo Giannini, ospite nella trasmissione condotta da Lilli  Gruber, hanno un problema serissimo con la propria storia, con la propria autobiografia e con le radici di un passato non propriamente esaltante che tentano in parte di celare e in parte di ammantare di un eroismo che proprio non gli appartiene. Il ruolo della letteratura, proprio come quello del giornalismo, non è esaltare propagndisticamente una parte politica ma indurre a riflettere sulla nostra vicenda nazionale, purtroppo costellata di episodi tutt’altro che commendevoli. Il fatto che a riuscire nell’impresa sia stata una giovane donna, che il giorno della tragedia di Acca Larentia non era neanche nata, costituisce un ulteriore punto di forza. È, infatti, il simbolo di una generazione che studia, ha passione politica e civile, sete di conoscenza e volontà di far conoscere episodi che determinano, più di quanto si pensi, il nostro presente.

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