Epifania di Giletti all’Ariston

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L’apparizione all’Ariston di Massimo Giletti è stata una vera epifania: benedetti mille volte i sit-in contro Tele-Meloni!
Massimo Giletti è un professionista capace di scelte coraggiose, che in passato hanno riguardato direttamente anche il mio lavoro sul fronte dell’anti mafia (fu infatti credo l’unico ad occuparsi in prima serata di una vicenda politicamente molto scabrosa cioè la latitanza alla luce del sole dell’ex deputato di Forza Italia, Amedeo Matacena a Dubai) quindi vi prego di non fraintendere le considerazioni che seguono, che hanno in Giletti più l’oggetto, non certo inconsapevole, che il soggetto.
I fatti: Ad un certo punto della fantasmagorica puntata di Sanremo, Amadeus è sceso dal palco per andare a salutare una persona davvero importante offrendola al plauso del pubblico pagante, in sala ed in giro per il Mondo: niente meno che Massimo Giletti. Lo scambio tra i due, felici e per nulla confusi, è servito a celebrare la resurrezione di Giletti dagli Inferi, perché sarà proprio lui, nessun altro (diamine!) a presentare le puntate evento con le quali la RAI celebrerà se stessa e la sua storia. Insomma: monumentali! E per me questa sequenza ha avuto la forza di una vera e propria epifania, da brivido, come se mi fossi trovato davanti al cespuglio che arde ma non consuma: ecco come il sistema di potere (che ha nella Meloni la sua temporanea maschera simbolica) riesce ad assorbire i colpi, senza che resti manco un livido, ma soltanto applausi e luci della ribalta. Tutti ricordiamo infatti come Giletti sia rocambolescamente arrivato sul palco dell’Ariston: le puntate di Non è l’Arena su La7 dedicate a mafia e politica, le profetiche parole di Baiardo su Messina Denaro, l’arresto di Messina Denaro, le nuove dichiarazioni di Baiardo, la misteriosa fotografia, le indagini della Procura di Firenze, il nervosismo dei piani alti, l’intervento di Cairo che spegne tutto. E tanti saluti. Recentemente Giletti in una intervista a Gente ha tra l’altro detto di essersi sentito tradito da chi pensava fosse un amico e che probabilmente non siamo ancora pronti a certe verità. Ma tutto è bene quel che finisce bene ed ecco che, senza che nessuno di noi sia stato più informato della verità (Cairo ha spento Giletti su pressioni o per fare un favore al Biscione? La foto esiste o no? Chi è intervenuto per “accompagnare” Giletti dal lockdown de La 7 al tripudio dell’Ariston? Cairo si candiderà Sindaco a Milano?) Giletti torna sulla cresta dell’onda, con la benedizione di tutti. Dal che in conclusione due riflessioni. Si scrive “TeleMeloni” ma si legge Mediaset, che è da 30 anni il motore immobile del sistema di potere delle destre in Italia, senza che nessuno ad ora abbia voluto far valere norme chiare di civiltà democratica sul conflitto di interessi. Seconda: senza informazione libera e accanita ai cittadini sovrani non resta che fare il pubblico beota che plaude a bocca aperta il gioco del potere”

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