Raid, arresti e incriminazioni: la stampa indipendente del Kirghizistan è sotto attacco 

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Il giornalismo indipendente del Kirghizistan è sotto attacco: raid all’alba nelle redazioni e nelle abitazioni private, arresti arbitrari, incriminazioni per “istigazione alla violenza” e “propaganda di guerra”, diniego di contatti con gli avvocati. Nella capitale Bishkek, nei giorni scorsi, sono avvenuti due episodi molto gravi.

Il 15 gennaio le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nella sede dell’agenzia di stampa 24.kg confiscando le attrezzature e sigillando gli uffici, citando un’inchiesta in corso su “propaganda di guerra”. I responsabili dell’agenzia, Asel Otorbaeva e Anton Lyman, sono stati sottoposti a lunghi interrogatori prima di essere rimessi in libertà.

Il 16 gennaio numerosi agenti di polizia armati di tutto punto hanno arrestato 11 giornalisti di Temirov Live, un progetto di giornalismo investigativo via YouTube, e di Ait Ait Dese, un progetto gemello. Tra le persone arrestate c’è Makhabat Tazhibek-kyzy, moglie del giornalista Bolot Temirov, il fondatore di Temirov Live, già espulso dal paese.

Secondo il ministero dell’Interno, gli arresti sono collegati alla diffusione online di non meglio specificati “contenuti” che “incitano alla disobbedienza civile (…) e a disordini di massa e istigano i cittadini alla violenza”.


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