Biden dà a Meloni la polizza sulla vita

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Sorrisi e strette di mano. Ha fatto centro la prima volta di Giorgia Meloni nello Studio Ovale della Casa Bianca. È molto soddisfatta del colloquio di fine luglio a Washington: la sua consonanza politica è con i repubblicani di Trump ma ha «un’ottima relazione con Biden». Il presidente degli Stati Uniti ha apprezzato l’impegno del governo italiano nell’appoggiare l’Ucraina contro l’aggressione della Russia: il sostegno di Roma a Kiev «è forte».

Il successo della missione a Washington della presidente del Consiglio non era così scontato. All’inizio il governo di destra-centro italiano era guardato con preoccupazione sia in America e sia in Europa. In particolare c’era allarme sulla centralità politica di Fratelli d’Italia, il partito di destra post fascista della Meloni. Ma poi la svolta atlantista ed europeista della presidente del Consiglio, il suo “incrollabile” sostegno all’Ucraina hanno sciolto i dubbi.  Il suo è stato ed è un “incrollabile” sostegno nonostante le sbandate filo Putin di Silvio Berlusconi e di Matteo Salvini, i suoi alleati di governo.

Un comunicato stampa congiunto ufficializza l’alleanza strategica uscita dal colloquio di Meloni nello Studio Ovale: i rapporti tra Stati Uniti e Italia «restano solidi al di là dei colori politici» dei governi (Biden è democratico, sinistra; Meloni è conservatrice, destra democratica). Il presidente americano si apre anche ad apprezzamenti sul piano personale: «Siamo diventati amici». La presidente del Consiglio si pone su un piano di parità: «Non mi sono sentita una Cenerentola».

Ma forse un po’ si è sentita una “Cenerentola” quando Biden il 24 giugno, appena scattato il tentato colpo di Stato di Prigozhin contro Putin, poi fallito, chiamò Londra, Parigi e Berlino ma non Roma per concordare un’azione comune delle democrazie occidentali. Giorgia Meloni non la prese bene anche se dopo qualche giorno Biden telefonò anche a lei.

L’incontro con Biden di Meloni nello Studio Ovale ha rimesso le cose a posto. La stella polare è il realismo politico del quale è maestro il centenario e spregiudicato Henry Kissinger. Non a caso la presidente del Consiglio ha avuto un lungo colloquio con l’ex segretario di Stato Usa, l’uomo della strabiliante apertura alla Cina (altro tema ostico nei rapporti tra Meloni e Biden oltre alla questione delle persone con differenti orientamenti sessuali).

È difficile governare in Italia ed avere una autorevole politica europea e mediterranea senza una forte intesa con Washington. Adesso Meloni può contare su una “polizza vita” americana sui vari fronti internazionali (migranti, energia, difesa, tecnologia). È una “polizza vita” particolarmente importante perché con l’Unione Europea non sono pochi gli attriti (realizzazione del Pnrr, revisione del Patto di stabilità per l’euro) mentre sale la competizione interna con gli alleati di governo in vista delle elezioni per l’Europarlamento del prossimo giugno. La Meloni ha tre problemi diversi: 1) evitare lo sbriciolamento di Forza Italia dopo la morte di Berlusconi; 2) schivare i guai giudiziari piovuti sulla testa di ministri e sottosegretari come Santanchè e Delmastro; 3) fronteggiare le “fughe” in avanti di Salvini su vari temi elettoralmente trainanti (fisco, migranti, Ucraina, cambiamento climatico con conseguenti devastanti cicloni al Nord e paurosi incendi al Sud). La “polizza vita” di Biden aiuta il governo a non scivolare prima delle elezioni europee.


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