Al Festival del Giornalismo i genitori di Giulio Regeni e di Andy Rocchelli chiedono verità e giustizia per i loro figli

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Al Festival del Giornalismo di Leali delle Notizie la scorta mediatica di Giulio Regeni ha abbracciato anche la famiglia di Andy Rocchelli per chiedere verità e giustizia. Ieri sera sono saliti sul palco del Palatenda i genitori di Giulio e di Andy per riaccendere i riflettori sulle storie dei loro figli e sulla violazione dei diritti umani nel mondo.

«Al Festival del Giornalismo di Ronchi vedo una bella sinergia umana e relazionale – dice la mamma di Giulio -. Ringrazio Leali delle Notizie per esserci stata sempre vicina e oggi più che mai. Questo è il giorno della scorta mediatica per Giulio. Quando abbiamo saputo che i genitori di Andy Rocchelli sarebbero venuti al Festival, abbiamo pensato che fosse la migliore occasione per riunirci insieme e fare scorta mediatica per illuminare le storie dei nostri figli, la tragedia e la ricerca di giustizia. La verità su Giulio e Andy la sappiamo, ma ora cerchiamo una giustizia processuale».

La scorta mediatica di Giulio è nata su iniziativa di Amnesty International con Riccardo Noury, della Federazione Nazionale della Stampa Italiana con Giuseppe Giulietti, da Articolo 21 e UsigRai. Ogni 14 del mese la scorta riaccende i riflettori sulla violazione dei diritti umani che hanno causato la morte di Giulio, di Andy e di altre persone che come loro hanno cercato di portare alla luce verità scomode.

I genitori di Giulio e Andy sono saliti sul palco prima dell’incontro sulla satira in cui sono intervenuti Mauro Biani e Luca Bottura che negli anni hanno sempre tenuto alta l’attenzione su di loro: Mauro Biani con i suoi editoriali, Luca Bottura nel programma che conduce di mattina assieme a Marianna Aprile. «Credo che sia fondamentale una mobilitazione da parte di tutti, al di là delle storie personali – ha detto Mauro Biani -. Ciò che è accaduto a Giulio e a Andy riguarda l’intera cittadinanza e aiuta chi subisce un’ingiustizia del genere».

La mobilitazione delle due famiglie e la rete di persone che si è stretta intorno a loro hanno contribuito a non oscurare le vicende di Giulio e Andy e a scovare la verità. Ora però i genitori di Giulio sperano che la Corte Costituzionale si pronunci quanto prima nella speranza che il processo si possa finalmente svolgere, non lasciando impuniti i reati commessi.

«Questo è un Festival bellissimo che Giuseppe Giulietti vuole estendere e far diventare una manifestazione di respiro internazionale e che focalizza l’attenzione sulla libertà, la democrazia e l’ambito sociale – dice Claudio Regeni, papà di Giulio -. È importante continuare a tenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica nella ricerca di verità e giustizia. Fra qualche mese avremo un responso da parte della Corte Costituzionale e ringraziamo tutte le persone che sono qui oggi a sostenerci».

Anche i genitori di Rocchelli chiedono giustizia per la morte del loro figlio, sottolineando quanto sia importante tenere viva la memoria di ciò che è accaduto a Andy, a Giulio e a tutti coloro che hanno perso la vita cercando di illuminare gli angoli più oscuri del mondo. «Ringraziamo il Festival e Leali delle Notizie per la vicinanza e Mauro Biani per aver dedicato dei bellissimi disegni a Andy e Giulio che dicono più di mille parole e articoli – dice Elisa, madre di Andy -. Nostro figlio è morto nel 2014 durante la guerra in Ucraina. È importante che le storie dei nostri figli non vengano oscurate da difficoltà geopolitiche».

Leali delle Notizie continuerà a tenere sempre alti i riflettori sulla ricerca di giustizia da parte delle famiglie Regeni, Rocchelli e di tutti coloro che sono stati uccisi nel tentativo di raccontare la verità. «Avere questa sera i genitori di Giulio e di Andy è per noi un dovere. Intendiamo supportare quotidianamente le loro storie ma anche quelle di altri giornalisti, giovani, ricercatori animati da un forte spirito democratico e uccisi mentre svolgevano il loro mestiere. Domenica inaugureremo infatti una panchina dedicata a Mario Pacciolla assieme ai genitori per chiedere verità e giustizia sulla sua morte. Mobilitarsi e tenere viva la memoria è fondamentale».
(Foto Luca D’Agostino)


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