Ogni marcia per la pace è una boccata di ossigeno, una ricarica di energia

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La mattina domenica 21 maggio 2023, mentre il sole cerca di farsi spazio tra le nuvole, molte centinaia di persone si radunano vicino all’arco dei Giardini del Frontone a Perugia.
“Trasformiamo il futuro” è il titolo dato alla 27edizione della marcia Perugia-Assisi dedicata ai giovani e che ha radunato persone di tutte le età, una marea di colori pronta per diffondere, marciando, gioia e speranza.
Prima di iniziare la Marcia sul palco è salito Alí Sohna, un ragazzo  del Gambia che ha raccontato il suo viaggio per raggiungere l’Italia, le difficoltà che ha incontrato. Le sue parole hanno acceso la riflessione di tutti i presenti e hanno trasmesso un grande messaggio di coraggio e determinazione.
Con le sue parole il corteo si è snodato, consapevole e festoso, giù per la discesa cantando, ballando in una grande festa.
Lungo la strada i compagni di viaggio si avvicendano spesso, sconosciuti riescono a condividere la fatica parlando, cantando e dandosi carica a vicenda.
Ad accogliere il corteo alle porte di Ponte San Giovanni (PG) c’è una banda di percussionisti: a ritmo di musica incoraggiano il Popolo della Pace donando un’emozione indescrivibile e un concentrato di energia.
Alla testa del corteo i ragazzi delle scuole e delle università invitano gli altri giovani Costruttori di Pace, incontrati durante il tragitto, ad unirsi alla festa e turnarsi per portare gli striscioni.
Tra un saluto, un sorriso, due chiacchiere, un sorso d’acqua e canzoni eseguite a squarciagola, il corteo è entrato prima in piazza San Francesco ad Assisi per poi terminare la camminata con l’arrivo alla Rocca d’Assisi, dove ad attenderli c’è un appuntamento di festa, fatto di musica e testimonianze.
La marcia ha confermato per l’ennesima volta che se osserviamo ciò che unisce le persone e gli si attribuisce più importanza di quello che potrebbe dividere, anche due sconosciuti possono condividere emozioni e obiettivi, unendosi nella rete più gioiosa del mondo.

Ogni marcia per me è una ricarica, è la boccata di ossigeno che mi ricarica di energia per vivere nel mio quotidiano la costruzione della Pace, partendo dai piccoli gesti.
Ogni marcia mi fa riflettere su chi sono, su dove ho iniziato il cammino della mia vita e su che via la sto indirizzando.
La marcia riflette la mia vita: il sorriso non manca mai, ma in alcuni momenti si cammina da soli, si ha bisogno di riflettere, di pensare e di raccogliere le energie per affrontare le salite che ci troviamo davanti. La marcia ci ricorda però che vicino a noi c’è chi sta facendo le stesse salite e chi le ha già superate e può aiutarti e, se hai bisogno, guidarti. Durante la marcia ho conosciuto molte persone, ho camminato affianco a persone di tutte le età, ho apprezzato la bellezza di ognuno.
Sono rimasta conquistata dalla tenacia di due signori anziani che hanno camminato tutta la marcia accanto allo striscione di testa e quando la stanchezza ha iniziato a comparire sui loro volti, l’hanno scacciata, sempre con un sorriso.
L’arrivo alla Rocca è stato bellissimo: la stanchezza si fa sentire, ma la soddisfazione è grande.
Sono contenta di aver detto di nuovo il mio Sì alla pace e di aver rimboccato le maniche per aiutare gli altri Costruttori di Pace a mettere un altro mattoncino verso il sogno di una Pace totale.


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