“Il giornalismo non è un crimine”, a Latina sit in in largo Impastato. Marco Omizzolo: “Necessario illuminare luoghi difficili come questo”

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Il giornalismo non è un crimine“, manifestazione anche a Latina in un luogo altamente simbolico, largo Peppino Impastato, organizzata dalla Fnsi con Articolo 21 e la partecipazione di una delegazione di Controcorrente Lazio e Stampa Romana. “E’ importante ribadire la necessità di poter raccontare territori difficili e tra questi c’è il Lazio, che conta un record di aggressioni ai giornalisti e agli operatori. – ha detto Graziella Di Mambro, responsabile legalità di Articolo 21 – Abbiamo scelto largo Peppino Impastato, dove c’è la panchina in memoria realizzata da Articolo 21 con Fnsi e Comune di Latina per il messaggio che il giornalista siciliano ci ha lasciato su un  modo rigoroso e coraggioso di narrare storie scomode e oscure”.
“Sono qui per portare la mia adesione e solidarietà ai tanti giornalisti che in Italia sono perseguitati da azioni legali temerarie, aggrediti, costretti a vivere sotto scorta solo perché illuminano angoli oscuri del Paese e anche qui, nell’agro pontino, è sempre più difficile per la presenza invasiva delle  mafie e per la loro pressione sull’economia e la società”, ha sottolineato il sociologo e scrittore Marco Omizzolo.
“Noi crediamo che si debba far valere l’agibilità dell’informazione a tutte le latitudini, dalle grandi alle piccole città e la giornata di oggi dimostra quanto ci sia ancora da fare sul  fronte della libertà di stampa”, ha ribadito Gaetano Coppola, fiduciario di Stampa Romana per la provincia di Latina.
“Questa staffetta vuole essere un’azione simbolica e al tempo stesso concreta per spiegare la condizione dei giornalisti italiani, sempre più sotto pressione con spazi limitati da vecchi e nuovi bavagli”, ha aggiunto Massimo Marciano di Controcorrente Lazio.
Al sit in hanno aderito anche altre associazioni come la Flai Cgil.


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