Verona. Azione squadistra contro i marocchini che facevano festa per l’accesso alle semifinali

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Sono scesi ancora in piazza a Verona per fare festa i tifosi della nazionale di calcio del Marocco dopo la vittoria col Portogallo e l’accesso alle semifinali. Una festa blindata dopo le aggressioni avvenute il 7 dicembre, che hanno portato al fermo di 13 persone da parte della polizia, ma questa volta senza alcun incidente.
Un’azione squadrista in piena regola ad opera di una dozzina di neofascisti incappucciati e armati di manganelli e catene con cui hanno aggredito con ferocia tifosi e famiglie che martedì sera festeggiavano con un “carosello” la vittoria del Marocco. Tredici militanti di CasaPound sono stati fermati dai poliziotti e dai carabinieri in servizio di controllo a piazza Bra a Verona.
Nel raid è rimasta ferita una donna che si trovava in una delle vetture colpita a sprangate. Un’altra donna, invece, è stata colpita alla testa a colpi di manganellate prima che il gruppo tentasse la fuga tra le vie del centro. «Hanno cominciato a picchiarci tutti e a inveire contro» raccontano alcuni testimoni rimasti terrorizzati dalla furia degli assalitori durata circa mezz’ora. Nel video, circolato sui social, si sentono imprecazioni e minacce, ma saranno i filmati delle telecamere di sicurezza installate nella zona, al vaglio degli investigatori,  a stabilire le dinamiche e soprattutto la premeditazione dell’agguato.
Sugli episodi di chiara matrice razzista è intervenuta anche l’amministrazione comunale che ha ringraziato le forze dell’ordine «per aver intercettato e identificato i 13 giovani che si sono resi colpevoli di ripetute aggressioni ai danni di numerosi concittadini che si trovavano a festeggiare per la vittoria del Marocco con una comunità coesa e felice dei successi sportivi, perché è in fondo questo che deve fare lo sport: unire, superare le barriere».
Intanto in solidarietà alla comunità marocchina, un centinaio di persone sono scese in piazza Bra per dire no alla violenza. La manifestazione, organizzata da una serie di attivisti e studenti, è nata per condannare l’attacco a opera di estremisti di destra. «Siamo andati in centro città con la gioia della vittoria e ce ne siamo tornati a casa pieni di dispiacere e rancore per ciò che hanno dovuto vedere i nostri bambini».
Così a distanza di giorni dalle violente aggressioni di Verona il governo tace. In silenzio anche i vertici del Ministero dell’Interno, competente quanto meno sulle operazioni di Polizia che hanno portato alla immediata identificazione e al fermo degli estremisti di destra protagonisti di una delle azioni squadriste più violente mai viste fino ad ora.

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