Russia, giornalista condannato a 22 anni per alto tradimento

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Il 5 settembre un tribunale di Mosca ha condannato Ivan Sofronov, un ex giornalista e consulente del capo dell’agenzia spaziale nazionale “Roskomos”, a 22 anni di colonia penale per un duplice reato di “alto tradimento”.

Sofronov, che aveva lavorato per le testate “Kommersant” e “Vedomosti”, era stato arrestato il 7 luglio 2020 e accusato di “tradimento di stato” per aver condiviso informazioni riservate con due cittadini stranieri.

Gli avvocati difensori di Sofronov hanno sempre sostenuto che le informazioni raccolte dal suo cliente erano disponibili, e del resto lo sono tuttora, su fonti aperte.

Una delle due persone che avrebbero ricevuto le informazioni da Sofronov, l’analista politico Demuri Voronin, ha ammesso durante il processo di aver reso falsa testimonianza agli inquirenti.

Questa assurda sentenza spiega bene quanto sia pericoloso oggi in Russia fare il giornalista e mette in evidenza il fallimento del sistema giudiziario e l’impunità di cui beneficiano le agenzie statali, che regolarmente fabbricano accuse senza alcuna prova a sostanziarle: Sofronov è stato processato solo per la sua professione giornalistica. Il suo unico ‘reato’ è stato quello di raccogliere informazioni da fonti aperte e di essere stato in contatto e aver fatto amicizia con degli stranieri.


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