La Presidenza dell’Associazione per il rinnovamento della sinistra esprime cordoglio per la morte di Gorbaciov

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Ci ha lasciato una delle maggiori personalità del Novecento, che tante speranze suscitò nel mondo democratico e progressista. Il suo tentativo di riforma del sistema sovietico, mantenendone fermi i principi originari ma innervandoli in un sistema aperto e plurale, sembrò -infatti- un obiettivo di straordinario valore. Purtroppo, quell’ipotesi ebbe vita breve, innanzitutto per i limiti interni che aveva non essendo riuscita ad intaccare la materialità del potere nel socialismo di stato; e soprattutto per la cecità dell’Occidente che non aiutò davvero la riforma silenziosa del Cremlino. Prevalse lo spirito di omologazione alle leggi del mercato, immaginando di assoggettare una così rilevante area del pianeta alla logica del profitto capitalistico. L’Unione sovietica morì sostituita da un capitalismo selvaggio, da cui è emersa infine l’autocrazia di Vladimir Putin segnata da un rinnovato spirito nazionalista e imperiale, con il ritorno a stili e metodi che ricordano il regime zarista. La tragedia della guerra in Ucraina ha reso evidente la debolezza dello stesso Gorbaciov nel negoziato con gli Stati Uniti cinici e trionfanti dopo la caduta del muro di Berlino, favorendo così la tendenza espansionista della Nato che violava le assicurazioni fornite. Tuttavia, salutiamo commossi una figura che ha dato la speranza a tante e a tanti che il socialismo reale avesse le capacità di autoriformarsi e tornasse ad essere un punto di riferimento per le classi e i popoli oppressi. Il tempo meglio dirà.


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