Mafiascismo, il movente vero. Chiudere il cerchio sul delitto Regeni

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Un regime totalitario come l’Egitto non prevede iniziative personali di alcun genere. Quasi non esiste una vera e propria iniziativa privata, se non mediata dal regime. L’occupazione dello stato da parte degli apparati militari è totale, con posti di blocco che, con la scusa del terrorismo, controllano i cittadini pretendendo ogni genere di multe e balzelli, di cui non resta traccia di ricevuta. Nel periodo di fine anno i militari organizzano estemporanei posti di blocco per prendere in castagna, in modo pretestuoso, gli automobilisti, che per questo girano di notte a luci spente. Il criterio si estende anche ai criminali che agiscono indisturbati e coperti, purché paganti.

Nelle more delle invenzioni sul delitto Regeni si è evinto che esistono “criminali che rapiscono gli stranieri per estorsione”. Questa notizia è emersa quando fu “trovato” il passaporto di Regeni in una macchina di criminali traditi e uccisi dalla polizia. Tutte le fandonie che il potere egiziano ha costruito sulla scomparsa del ricercatore di Cambridge portano alla stessa matrice, l’ostentazione volgare di un potere incontrastato, che può letteralmente fare di ogni essere umano, egiziano o straniero, quello che vuole. Fare sparire chiunque e fare ritrovare chiunque, come per Regeni, che fu lasciato, massacrato e in piedi, lungo una strada trafficatissima. Fosse stato un delitto normale il corpo sarebbe ancora nel deserto. Un messaggio in stile mafioso, da recapitare, non all’Italia. Credere che possano esistere “Sindacati indipendenti” in Egitto è assolutamente una sciocchezza. Il povero Regeni, a sua insaputa, aveva intrapreso una ricerca che non aveva alcun fondamento scientifico, stante che il suo referente, all’interno dei presunti sindacati, è un collaboratore dei servizi egiziani. L’eventuale iniziativa sindacale era comunque approvata dal governo.

Al processo in corso a Roma per il delitto Regeni manca un importante tassello. Nessun aiuto è giunto alle indagini dall’università di Cambridge, che aveva dato una certa disponibilità economica a Regeni per raccogliere dati sui fantomatici “sindacati indipendenti”. L’aiuto delle autorità del Regno Unito potrebbe smascherare un vile regime che sintetizziamo con il termine Mafiascismo.


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