La giusta V.I.A. Liquido gas = Liquigas

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La prima Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), approvata nel vicereame di Sicilia, fu redatta dal sottoscritto sul finire dello scorso millennio, approvata dall’ing. Sansone e relata dall’arch. Basso. Quello che sembrava un mostro dalle tre teste, grazie ad un raro dialogo tra tecnico ed istituzioni, si rivelò un prodotto del buon senso; bastava suddividere lo studio in tre fasi cruciali: ante, durante e costante. Dove le fasi erano: lo stato dei luoghi prima dell’intervento, quello in occasione della realizzazione del progetto (sempre ad alto impatto) e la fase gestionale, che poteva assumere impatti positivi, in special modo per interventi di miglioramento ambientale e territoriale. Ancor oggi una VIA ha bisogno solo di alcuni mesi per la sua redazione.

Il voler escludere la redazione della VIA per il rigassificatore di Piombino apre il fianco a dubbi e motivate polemiche. Il motivo della esclusione dell’allegato di progetto è quello dei tempi burocratici da snellire, per l’urgenza di realizzare l’opera che ci darà, però nei prossimi anni, una maggior indipendenza energetica. Ma i tempi biblici non sono dovuti alla redazione della VIA, ma alla sua approvazione burocratica. Ecco che si potrebbe comunque redigere una VIA rigorosa, anche se non soggetta ad approvazione. Questo irrinunciabile allegato di progetto deve diventare sempre e comunque uno strumento di chiarificazione, a vantaggio dell’opinione pubblica. La scorciatoia non sempre è la “via” più breve, perché può nascondere insidie pericolose e/o agguati.

Il recente sì di Ignazio La Russa al rigassificatore ha sconcertato il sindaco di Piombino, anche lui di FdI. Ma tutto si spiega. Un tempo (?) la famiglia La Russa aveva interessi nella Liquigas, oggi risultano quote rilevanti degli olandesi, che reggono il “libero mercato” del gas di Amsterdam (oggi +300%). Per inciso: se un tale aumento fosse accaduto in Borsa, le contrattazioni sarebbero state bloccate, già con un aumento del solo 10%; questo meccanismo vige a “Piazza Affari” per tutelare l’alta finanza. Il cittadino europeo, invece, non è tutelato affatto. E paga sempre.


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