Referendum. Misure su misura

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Dei cinque quesiti referendari, ce n’è uno particolarmente criminogeno. Quello per ridurre le ”misure cautelari”, ovvero quelle che un giudice può imporre se ritiene che l’imputato – con gravi indizi di colpevolezza – durante il processo possa ripetere il reato. E’ il caso che riguarda il femminicidio, quando ci chiediamo: ma com’è possibile che quel mostro non avesse l’obbligo di stare alla larga dalla casa della donna?.. o che non fosse stato allontanato dalla famiglia dopo aver coperto di fratture e lividi moglie e figli?

Ecco, se passa il referendum sulla restrizione delle misure cautelari, il violento potrà essere colpito da limitazioni solo se usa le armi. Se invece usa i pugni per massacrare la compagna, può continuare a farlo in casa. E se non la minaccia con una pistola, può farsi trovare al portone ogni sera e citofonare ogni notte. Gli abusi di misure cautelari esistono e vanno corretti. Ma cancellarle solo perché qualche membro della casta non sopporta i domiciliari è inaccettabile. Io sto dalla parte delle vittime.

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