Raoul Bova, cinquant’anni di cultura 

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Il prossimo 14 agosto compirà cinquant’anni Raoul Bova, attore poliedrico che, col tempo, è riuscito ad affrancarsi dal mero ruolo di bellone del cinema per interpretare ruoli di grande spessore e intensità. Un attore poliedrico, dunque, indubbiamente colto e amatissimo dal pubblico, dotato del fascino che da sempre fa impazzire le donne e di una dolcezza che lo rende quasi anacronistico in questa stagione di esibizioni muscolari ed eccessi senza ritegno.
Se inizialmente poteva apparire più un modello che un attore, col passare degli anni si è saputo, invece, ritagliare il suo spazio, per lo più coincidente con ruoli generazionali, emblematici di chi ha visto il mondo cambiare senza riuscirne ad afferrare il senso, senza comprenderne la portata e senza mai entrare in sintonia con un’infinita serie di devastanti novità, divenute ben presto insostenibili.
Raoul Bova è stato bravo ad attraversare con delicatezza un decennio che ha sconvolto ogni equilibrio, anche nella sua vita, portandolo da “Immaturi” alla splendida relazione con l’attrice spagnola Rocío Muñoz Morales, anche lei perfetta nell’incarnare la sua generazione, meno disperata e triste, meno rancorosa, ancora capace di emozionarsi, forse meno spezzata e più proiettata verso il futuro.
Quest’anno, su Raiuno, il bravo Raoul prenderà il posto di Terence Hill nei panni di don Matteo. Vedremo quale sarà la reazione del pubblico, se un personaggio amato come questo singolare prete possa essere interpretato da una personalità oggettivamente assai diversa rispetto all’originale. Tuttavia, non c’è dubbio che anche la scelta di misurarsi con una sfida così impegnativa dimostri la piena maturazione di un protagonista delle scene, in grado di andare al di là degli stereotipi e di farsi apprezzare anche da chi nutriva un certo scetticismo nei suoi confronti.
Cinquant’anni e la passione per il volontariato, peraltro condivisa con Rocío, che ne fa una coppia non solo affiatata ma anche estremamente positiva, un modello e un punto di riferimento per tanti ragazzi e ragazze che giustamente sognano di imitarli.
Gli rivolgiamo i migliori auguri, con l’auspicio di tanti altri successi umani e professionali e, più che mai, di una profonda serenità d’animo. Del resto, è forse questo il suo segreto: essere un uomo realizzato e sentirsi tale, senza però mai credersi all’apice, senza le bizze tipiche del divo, con la genuinità e la freschezza di chi sa di avere ancora tanto da imparare ed è pronto a farlo.

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