Inequilibrio 2021: il festival della nuova scena a Castiglioncello e Rosignano Marittimo

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Inequilibrio 2021- 24esima edizione: il festival della nuova scena tra teatro, danza, musica e digital performance in scena a Castello Pasquini, Castiglioncello (Livorno) esplora nuovi spazi teatrali, fino al borgo medievale di Rosignano Marittimo (Livorno) con 30 compagnie, 12 prime nazionali, anteprime, teatro, danza, concerti e incontri. Molti degli artisti presenti sono riusciti a portare a termine i loro lavori, grazie alla preziosa pratica delle Residenze Creative che pur nell’isolamento del tempo che abbiamo recentemente vissuto, Armunia ha garantito negli spazi di Rosignano Marittimo, confermando la sua vocazione come luogo di restituzione di pratiche, confermando la propensione della Fondazione Armunia che gestisce e organizza le attività di Castello Pasquini e del Castello di Rosignano M.mo, a essere luogo protetto dove provare linguaggi tra cui anche quelli del digitale. Siamo stati infatti connessi e iperconnessi, abbiamo avuto accesso all’infinito potenziale transmediale, per questo il festival, si è spinto anche nella realtà virtuale spostando il pubblico altrove pur restando dentro un luogo che è radice, Castello Pasquini, di nuovo abitato da azioni umane. Punto di riferimento nel panorama nazionale della scena contemporanea e dal forte respiro internazionale, grazie ai numerosi progetti condivisi negli anni con importanti realtà europee ed extraeuropee, quest’anno Inequilibrio in risposta ad una progettualità che sul piano internazionale si è vista costretta alla frammentazione, ha ospitato alcune formazioni estere, tra queste T.H.E. Company (The Human Expression dance Company), compagnia di Singapore che già l’anno scorso doveva essere al festival, ma che non ha potuto partecipare per la pandemia e che quest’anno è a Inequilibrio in formato virtuale con lo spettacolo PheNoumenoum 360° Immersive Virtual reality (VR). La coreografa e danzatrice israeliana Meytal Blanaru, residente in Belgio, ha presentato la prima nazionale di Rain, un intenso lavoro nel quale l’artista ha affidato al gesto, il doloroso compito di raccontare una violenza sessuale subita: “Rain parla apertamente di una difficile esperienza di abuso sessuale che ho vissuto da bambina.- racconta Meytal- Per me era importante rompere il mio silenzio, la vergogna e il senso di colpa, per mostrarmi orgogliosa come una sopravvissuta e non come una vittima. Parlare di queste esperienze spesso solleva dalla paura di essere etichettati come una vittima, associata spesso all’essere deboli. Penso invece sia vero il contrario. Le persone abusate hanno bisogno di rimontare i loro pezzi e di ricostruire sé stesse.

DOPPELGÄNGER Chi incontra il suo doppio, muore foto di Antonio Ficai

Non riesco a immaginare un atto di maggiore forza- prosegue Meytal- Da quando è scoppiato il movimento #metoo sono diventata consapevole soprattutto di quanto la mia definizione di femminilità sia dettata da termini maschili eterosessuali. Avevo sete di incontrare me stessa e il mio corpo attraverso la mia prospettiva e non quella di qualcun altro. Ho scelto di fare questo lavoro per condividere in modo aperto la mia esperienza: so di non essere sola in tutto questo. Vedo un valore nell’essere meno soli all’interno di quello spazio.” Il Castello Pasquini, di nuovo abitato anche da azioni umane dopo un anno di restauro, ha ospitato la performance A ghost story, con una presenza singolare che si è manifestata attraverso un’installazione- site specific per pochi spettatori. Chiara Bersani, performer e autrice italiana attiva nell’ambito delle Performing Arts, del teatro di ricerca e della danza contemporanea, nel 2018 ha vinto il Premio Ubu come Miglior nuova attrice/performer under 35. Una vittoria che si è subito trasformata in un simbolo, il segno che nel teatro italiano qualcosa sta cambiando. Chiara Bersani, oltre che brava, è infatti affetta da osteogenesi imperfetta e non era ancora successo che il premio più illustre del teatro italiano venisse assegnato a un’artista con disabilità.

Ivona foto di Antonio Ficai Inequilibrio 2021

I suoi lavori, presentati in circuiti internazionali, nascono come creazioni in dialogo con spazi di diversa natura. La sua ricerca come interprete e autrice si basa sul concetto di Corpo Politico e sulla creazione di pratiche volte ad allenarne la presenza e l’azione. Inequilibrio si è aperto però con una prima nazionale coprodotta da Armunia, Abbondanza/Bertoni e Nerval Teatro: DOPPELGÄNGER Chi incontra il suo doppio, muore che sancisce il singolare incontro, avvenuto proprio grazie ad Armunia, tra Michele Abbondanza, Antonella Bertoni e Maurizio Lupinelli, la “prima volta” di una collaborazione tra due nuclei artistici differenti che si incontrano nel solco tra arte e diversità, portando reciprocamente la propria esperienza e poetica della scena che, pur nella lontananza del segno, si alimenta e sviluppa attraverso la medesima sensibilità e passione. Il doppio, la dualità come differenza, l’opposto che dà origine al mistero: questo lavoro parla e dà forma soprattutto all’incontro tra i corpi così differenti dei due interpreti, Francesco Mastrocinque, attore con disabilità, appartenente all’esperienza del Laboratorio Permanente di Nerval Teatro e Filippo Porro, danzatore con una formazione alla Civica scuola Paolo Grassi di Milano.

Chiara Bersani Inequilibrio 2021 foto di Antonio Ficai 

Inequilibrio ha dedicato un focus al comico nella danza, un inedito attraversamento che ha messo a confronto il linguaggio coreografico e la funzione catartica del comico. Si ride insieme, il riso è il più bell’esperimento unificante che si compie in collettività, che dissacra la danza come esclusivo luogo estetico della bellezza e ne consacra il corpo. La natura della danza, nell’attimo prima del riso, stabilisce un patto di distanza con il pubblico, scardinando l’empatia e l’emozione tra palco e platea. Lo spettatore rimane spettatore, lontano dal coinvolgimento perché l’atto comico possa compiersi e dissolvere l’umana inadeguatezza. Si è riflettuto sul gesto, sul pubblico e sul coraggio della risata come azione catartica La drammaturgia nella danza deve avere una scrittura molto precisa e di questo ne hanno parlato Alessandro Pontremoli Professore ordinario di discipline dello spettacolo Università di Torino, Gaia Clotilde Chernetich drammaturga, autrice e studiosa di danza, teatro e scienze sociali, Enrico Piergiacomi cultore di storia della filosofia antica presso l’Università degli Studi di Trento; Visiting Researcher alla Fondazione Bruno Kessler e i coreografi/registi e danzatori Silvia Gribaudi che la sera ha presentato, con Nicola Simone Cisternino, A CORPO LIBERO SPECIAL #rideresenzavergogna, Giuseppe Muscarello, che con il musicista Pino Basile ha debuttato a Inequilibrio con Lo sbernacchio del bubbù, Marta Bichisao e Vincenzo Schino di Opera Bianco che hanno presentato il loro JUMP! Concept, coreografia e regia di Marta Bichisao e Vincenzo Schino con i performer Samuel Nicola Fuscà, C.L. Grugher, Luca Piomponi, Simone Scibilia. In Jump! I danzatori cercano un dialogo ritmico e un contrappunto tra azioni concrete e movimenti astratti, cadute, salti e sospensioni come metafore della vita. Tra gli altri spettacoli di danza e performance segnaliamo le tre serate realizzata in collaborazione con il Network Anticorpi XL- Serata Anticorpi eXpLo – tracce di giovane danza d’autore: la prima con Stefania Tansini che ha presentato La grazia del terribile seguita da Martina Gambardella con #ERROR, una ricerca sulla relazione tra l’origine del movimento e il mondo esterno.

Meytal Blanaru crediti Pierre Planchenault

La seconda serata ha visto protagonista Pablo Girolami, danzatore e coreografo svizzero, con origini Italo- spagnole, con MAMBHUSA, in cui la fisicità ci rimanda alle gru, i cui corpi reagiscono simultaneamente agli impulsi dati l’un l’altra, lo spettacolo è uno studio e una trasposizione sul corpo umano, di queste peculiari danze animali. La terza serata infine prevedeva Nicola Simone Cisternino con Jari Boldrini e Sara Sguotti in Sobotta-the square, Partendo dal concetto che l’emotività è una risorsa gestionale dei rapporti sociali e la sua corretta comprensione è fondamentale per il nostro benessere come esseri sociali, nasce la volontà di ricercare come interpretiamo le emozioni e cosa significa musicale. In uno spazio definito, quadrato, i danzatori ricevono live, da consolle audio, indicazioni sulle azioni da svolgere per costruire istantaneamente scene dai diversi spettri emotivi, privi di una narrazione lineare. Habillé D’eau ha presentato ABSTRACT – UN’AZIONE CONCRETA, ideazione e regia Silvia Rampelli con Alessandra Cristiani, Eleonora Chiocchini e Valerio Sirna. Una riflessione sull’illusione di realtà. Aline Nari con il musicista e cantante Marco Mustaro, nel parco del Castello Pasquini, hanno proposto CARE SELVE in cui danza-canto-suono-parola testimoniano il desiderio di comunione con la natura. Il duo Panzetti Ticconi che vive e lavora a Berlino, porterà a Inequilibrio Ara! Ara! Spettacolo con cui sarà alla Triennale di Milano a luglio. Ara! Ara! è la definizione di un simbolo, uno spettacolo che prende spunto dalle simbologie araldiche, per raccontarci storie di conflitti che hanno avuto luogo nel perimetro ben definito di un emblematico campo di battaglia. Ara! Ara! indaga il potere simbolico della bandiera, per il suo aspetto apparentemente innocuo e festoso, ignorando contenuti ed effetti celati sotto la sua immagine.

La danza di Inequilibrio si conclude con Daniele Ninarello che presenta Lecture Performance PASTORALE / Site Specific pensato per Armunia, in cui intreccia suggestioni, letture e indicazioni coreografiche per addentrarsi nel processo creativo che caratterizza Pastorale. Una riflessione sul senso di cooperazione, sulla cura costante verso questo funzionamento che ci svela inscritti gli uni negli altri.


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