Due omicidi sul lavoro nel Pavese

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Si chiamavano Alessandro Brigo, 50 anni e Andrea Lusini, 51 anni. Facevano gli operai. Sono morti  asfissiati dai vapori tossici, a causa di una tubatura che si e’ rotta. Lavoravano in una ditta, che lavora gli scarti della macellazione. Alessandro Brigo aveva appena compiuto 50 anni. Lascia la moglie e due figli.
Sono le ennesime vittime sul lavoro.
Sono persone e non numeri (non mi stanchero’ mai di dirlo), questo non lo si ricorda mai.
Che purtroppo finiranno nelle fredda statistica quotidiana delle troppe morti sul lavoro.
Oramai il dramma delle morti sul lavoro e’ un bollettino di guerra che non conosce sosta.
Vorrei far capire al governo Draghi, che servono i fatti per fermare questa mattanza quotidiana, non e’ piu’ il tempo delle parole.
Queste tragedie non fanno solo morti, rovinano famiglie e rendono tanti giovani orfani e soli. La si smetta, inoltre, di chiamarle morti bianche, non c’e’ nulla di bianco o candido in una morte sul lavoro. Sono tragedie inaccettabili.
 

Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Firenze

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