Cronisti intercettati da Procura Locri, Fnsi: «Vicenda sempre più inquietante. Intervenga ministra»

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«Le intercettazioni delle conversazioni di numerosi cronisti da parte della Procura di Locri, oltre che da quella di Trapani, così come riportato dal quotidiano “Domani”, rendono ancora più inquietante una vicenda indegna di un Paese civile. Il fatto che, a differenza di quanto emerso a Trapani, in questi casi si tratti di conversazioni con persone indagate, sempre nell’ambito di inchieste sul fenomeno migratorio, è del tutto irrilevante. È inaccettabile, infatti, che siano state trascritte conversazioni che la stessa polizia giudiziaria riteneva di nessuna importanza». Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.

«Ancora una volta – aggiunge – si attenta al diritto alla riservatezza delle fonti del giornalista, presupposto indispensabile per l’esercizio corretto del diritto di cronaca e per il soddisfacimento del diritto dei cittadini ad essere informati. L’auspicio è che la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, come già avvenuto per il caso della Procura di Trapani, faccia chiarezza sull’accaduto e prenda in considerazione l’adozione di misure di tutela della libertà di stampa e dell’articolo 21 della Costituzione».

«Appare ormai evidente che siamo di fronte ad un tentativo di annullare il segreto professionale e la tutela delle fonti. Per queste ragioni è ormai necessaria una manifestazione nazionale e il prossimo tre maggio, giornata internazionale Onu sulla libertà di informazione, sarà l’occasione per promuovere una mobilitazione nazionale e chiedere alle autorità di garanzia di tutelare non solo il diritto di cronaca, ma anche il diritto dei cittadini ad essere informati, come per altro è stato più volte ribadito dalla corte europea” sottolinea Beppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa..

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