Non abbandoniamo chi non abbandona

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Sui social sono i protagonisti dei video più condivisi. Ci fanno compagnia da sempre e, in quest’ultimo anno, hanno giocato un ruolo fondamentale nell’alleviare angoscia e solitudine causate dalla pandemia. Peccato che ancora oggi il problema dell’abbandono dei cani e di altri animali domestici sia tutt’altro che superato. Spesso per mera disumanità, spesso per mancanza di tempo o sistemazioni adatte, spesso per le lacune dello Stato: il fenomeno, per un motivo o per un altro, non accenna ad arrestarsi.

Tocca quindi all’iniziativa personale e alla buona volontà dei singoli occuparsi di questi esseri viventi dal destino segnato. Dal Piemonte alla Sicilia, passando per il Lazio, l’Italia è piena di rifugi o spazi più ampi, gestiti da chi ha deciso di rimboccarsi le maniche prendendosi cura di loro, senza chiedere nulla in cambio.

Da un po’ di tempo a questa parte però queste persone non sono sole. Graziella, Kel, Massimo e Riccardo sono solo alcuni dei gestori di strutture per animali che hanno chiesto sostegno economico avviando raccolte fondi su GoFundMe. E la solidarietà di tutto il Paese non si è fatta attendere.

“Rifugio degli invisibili” è il nome più consono per descrivere queste realtà. È una struttura di Acqui Terme, in provincia di Alessandria, che ospita e assiste cani investiti, feriti o “ospiti” dei canili di tutta Italia, in attesa di affidarli a chi vorrà prendersene cura. Tuttavia lo sforzo di Riccardo, Sara e degli altri volontari non basta: servono adeguamenti richiesti dalla Asl che, ovviamente, hanno dei costi. In una settimana sono arrivati aiuti da ogni angolo d’Italia.

Restiamo in Piemonte, dove è arrivato Chicco, un cagnolino privo del muso accudito da Salvatore Libero Barone, che da anni recupera animali feriti e abbandonati a Palermo e dintorni. Chicco ora è in attesa di un delicato intervento presto la clinica specialistica Grugliasco di Torino, grazie al quale potrà tornare a mangiare normalmente. Se ne sta occupando Graziella, la cui raccolta in vista dell’operazione ha ricevuto numerose risposte.

Sempre in Sicilia è attivo invece il rifugio di Kelly, che insieme ad altri amici salva e alleva cuccioli abbandonati, spesso trovati dentro sacchi di plastica, nei pressi di Canicattì, in provincia di Agrigento. Malgrado lo sforzo comune, hanno costantemente bisogno di una mano e per questo chiedono aiuto usando il web: con piattaforme di crowdfunding o social come TikTok, dove postano ogni giorno la quotidianità dei loro amici.

Le strutture in questione hanno aspetto e dimensioni varie. E nomi che possono suonare particolari. I santuari, ad esempio, sono enormi spazi, quasi privi di recinzione, dove la parola d’ordine è “libertà”. Nel “Santuario Capra libera tutti”, fondato e gestito da Massimo Manni poco fuori Roma, animali di ogni tipo vengono salvati da macellazione o abbandono per scorazzare spensierati tra gli ettari messi a disposizione solo per loro. Massimo vive con essi un rapporto di collaborazione e simbiosi, pari solo a quello con le centinaia di donatori che da anni lo aiutano a mandare avanti il santuario.

La sua è solo una della tante realtà che esistono grazie alla solidarietà online, uno strumento che permette di riempire un vuoto istituzionale e consente di migliorare le vite di chi riceve e di chi dona.


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