Polonia: un neonazista alla direzione dell’Istituto per la memoria storica

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Si chiama Tomasz Greniuch, ed é un ex militante del movimento di estrema destra Onr, la Falange nazionale polacca, ed é stato scelto per dirigere la sede dell’Istituto per la memoria nazionale di Breslavia.

In passato, Greniuch, é stato dichiaratamente neonazista ed ora sará alla guida delle piú importanti sezioni dello IPN l’Istituto per la memoria nazionale che ha il pregio di essere la piú importante sede polacca di studi di storia moderna e contemporanea

L’istituto, fondato nel 1998, ha il compito di investigare e raccogliere documenti sui crimini nazisti e comunisti avvenuti nel paese tra il 1917 e il 1990.

Si tratta di un istituto governativo, una sorta di “ministero della memoria“, il cui scopo non è la ricerca storica, ma anche la creazione di una memoria nazionale ufficiale, finalità fortemente perseguita durante i governi di Diritto e Giustizia, il partito nazional-conservatore guidato da Jaroslaw Kaczyński e attualmente al potere. Come esplicitato nella stessa dichiarazione d’intenti, l’istituto “vuole proteggere la reputazione della Repubblica e della nazione polacca”.

É davvero assurda questa carica data a chi é a favore del nazismo quando proprio la Polonia é stato uno dei primi paesi a subire l’invasione e l’occupazione nazista.

Forse dimentichiamo i sopravvissuti all’Olocausto di Auschwitz hanno lasciato i loro ricordi e la loro storia scritta e orale proprio all’Istituto per la memoria nazionale.

É sconcertante la politica che la Polonia sta mettendo in atto in questi mesi dall’elezione del Presidente Andrzej Duda in cui si riscontrano numeri casi di violazione dei diritti per le comunitá Lgbt, nonché le proteste contro la decisione del divieto di aborto per tutte le donne.

Per non parlare poi degli arresti e delle condanne ai manifestanti come il caso di Marta Lempart leader del movimento delle donne polacche Ogolnopolski Strajk Kobiet (lo sciopero nazionale delle donne) che rischia fino a 8 anni di carcere per aver manifestato in pubblico violando, a detta delle autoritá polacche, le restrizioni anticovid.

Ma piú di ogni altra cosa lascia interdetti, il ruolo totalmente assente dell’Unione Europea davanti a tutto ció.

Dove sono le sanzioni? Quanto ancora dobbiamo attendere prima che si intervenga prendendo una posizione decisiva contro chi vuole imbavagliare alcuni paesi europei imponendo all’interno della nostra Europa, simbolo di democrazia e libertá, argomentazioni che sono invece ben piú vicine alle dittature?

Come possiamo accettare che in Europa ci sia uno stato come la Polonia, capace di mettere in mano ad un uomo militante di un movimento di estrema destra antisemita , immortalato nelle manifestazioni neonaziste nell’atto di compiere il saluto romano?

Per anni Tomasz Greniuch, a chi glielo chiedeva ha sempre risposto che il suo saluto romano era solo un segno di elogio ai fasti dell’Antica Roma e che nulla aveva a che fare con l’appropriazioe hitleriana

Affermazione che sicuramente non convince neanche un po’.

Le polemiche per questa recente decisione non si sono fatte attendere e sono arrivate giá le proteste da parte dell’Ambasciata di Israele: “Siamo rimasti sorpresi nell’apprendere che il nuovo direttore della filiale IPN di Breslavia, Tomasz Greniuch, non vede nulla di male nell’alzare la mano nel saluto nazista. In Polonia, un paese che ha sofferto tanto sotto l’occupazione nazista, non dovrebbe esserci posto per l’uso di simboli nazisti. Non ci resta che incoraggiare il signor Tomasz Greniuch a visitare il Museo di Auschwitz, la cui missione è di ricordare al mondo intero i pericoli dell’ideologia nazista”.

Qualcuno dice infine, che Greniuch abbia messo la testa a posto e si sia redento, ma in pochi ci credono, e la notizia del suo incarico non é piaciuto affatto neppure agli storici dell’Università di Breslavia che hanno immediatamente inviato una lettera di protesta all’istituto.

Anche Sebastian Lorenc vicesindaco di Breslavia ha espresso la sua netta posizione nei confronti di questa nomina. In un post su Facebook ha scritto “Mia nonna è stata deportata dai nazisti. Dopo la guerra i miei nonni hanno ricostruito Breslavia dalla devastazione nazista. Oggi la memoria di quella generazione è disonorata dalla nomina di Greniuch a capo dell’IPN della città”.

Poi rivolgendosi direttamente a Greniuch ha proseguito: “Vi prego di accettare il fatto che il vostro soggiorno a Breslavia, anche se solo per un giorno, è eccessivamente prolungato. Breslavia era, è e sarà una città di libertà e tolleranza. Qui per voi non c’è niente”. https://twitter.com/SebastianLorenc


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