7 ottobre 2006. Noi non dimenticheremo Anna Politkovskaja 

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“Era il 2 gennaio 2009. Sulla tomba di Anna Politkovskaja, nel cimitero di Troekurovskij a Mosca, feci due promesse: non dimenticare mai il suo sacrificio e raggiungere Beslan per aiutare i piccoli superstiti. Mio padre mi ha insegnato che le promesse si mantengono, sempre!”. Lo racconta il regista Ferdinando Maddaloni, che in occasione del 14esimo anniversario dell’omicidio della giornalista russa, ha organizzato una serie di iniziative sulle piattaforme social  (causa covid)nella giornata di domani (7 0ttobre). Tra queste un video molto significativo, nel quale il motto di Anna “Io vivo la vita e scrivo ciò che vedo” viene ripetuto in diverse lingue da donne di tutto il mondo: Laura Bercioux (italiano), Yesim Kaya (turco),  Carmen Femiano (francese), M’Barka Ben Taleb (arabo), Gaia Piricò (castigliano), Ornella Cascinelli (ebraico), Lina Coppola (tedesco), Olga Matsyna (russo) e per Articolo21 Désirée Klain (italiano).

Sempre sulla pagina www.facebook.com/ferdinando.maddaloni/ci sarà inoltre, una lettura a due voci con Carmen Femiano e Katia Nani di un brano della Politkovskaja, dal titolo “Come ci si lava in guerra” e  tre dirette. Alle ore 11 è in programma “Il mio viaggio con Anna Politkovskaja. Inediti retroscena” a cura di Maddaloni e alle 15 un’intervista di Laura Bercioux, con lo stesso regista, infine alle 19 sarà proposto il talk “Voci scomode. Comodi silenzi” con Maddaloni, Paolo Di Giannantonio, inviato e giornalista Rai, Stefano Vaccara direttore La Voce di New York e Antonio Coviello, economista. Condurrà la Bercioux , giornalista de “La voce di New York”.

Anna Politkovskaja, molto conosciuta per il suo impegno sul fronte dei diritti umani, per i suoi reportage dalla Cecenia e per la sua opposizione al Presidente della Federazione Russa Vladmir Putin,  venne ritrovata morta il 7 ottobre 2006 nell’ascensore del suo palazzo a Mosca. Un’inchiesta, quella sul suo omicidio, che ha portato all’arresto di oltre dieci persone, tra questi alcuni ex funzionari dei servizi di sicurezza e del leader ceceno di un’organizzazione criminale di Mosca. Attualmente i risultati delle indagini ancora non sono definitivi e il vero “mandante” non è stato ancora individuato.


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