Polonia: l’Unione Europea blocca i fondi

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Si iniziano finalmente a vedere le prime reazioni dell’Unione Europea alle decisioni omofobe che la Polonia attraverso il partito di maggioranza PiS sta prendendo nei confronti “dell’ideologia gender”.

L’Unione Europea ha respinto infatti tutte le domande di gemellaggio con altre città ed ha sospeso i fondi previsti per progetti di inclusione, dopo che alcuni comuni polacchi hanno dichiarato di essere “zona libera dal Lgbt”.

La Commissione europea aveva stanziato oltre 2 milioni di euro per un progetto volto a mobilitare i cittadini locali su dibattiti a livello europeo. Le città e le municipalità polacche avevano richiesto una sovvenzione compresa tra 5.000 e 25.000 euro nell’ambito del programma di gemellaggio del progetto Europa per i cittadini, volto proprio a stimolare il dibattito e la partecipazione civica alle politiche dell’UE. Almeno 127 domande tra città e progetti erano state selezionate dall’UE per un valore totale di oltre 2,3 milioni di euro.

Da circa un anno le amministrazioni comunali hanno peró iniziato a proclamare alcune zone come “libere da LGBT” con lo scopo di proteggere i valori cristiani e il modello familiare tradizionale. Questa iniziativa, é stata fortemente accusata di diffondere omofobia e odio verso le persone con un diverso orientamento sessuale.

Helena Dalli, commissaria europea per l’uguaglianza, ha rimarcato che i valori fondanti dell’Unione Europea devono essere rispettati da tutti i membri. L’UE ha messo a disposizione dei fondi per progetti volti a creare un dibattito di coesione su temi europei.

Ora i comuni polacchi “liberi da Lgbt” sono stati esclusi dai finanziamenti dei progetti e dal gemellaggio con altre città europee. Sono state cosí respinte 6 domande di gemellaggio tra città con amministrazioni polacche che avevano adottato risoluzioni su “zone franche LGBT” o “diritti della famiglia”.

“La discriminazione di qualsiasi tipo non deve mai essere tollerata nell’UE. I valori dell’UE devono essere rispettati in tutti i programmi finanziati dall’UE” – ha aggiunto il commissario alla giustizia Didier Reynders.

“L’invito a presentare proposte per il programma di gemellaggio stabilisce che deve essere accessibile a tutti i cittadini europei senza alcuna forma di discriminazione sulla base di genere, origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale”, ha detto un portavoce della Commissione ad AFP Agenzia di stampa.

Prima che la Commissione Europea prendesse provvedimenti per respingere le domande di co-finanziamento di progetti, alcune autorità locali dei paesi dell’Europa occidentale, di propria iniziativa, avevano posto fine alla cooperazione con i governi polacchi locali che avevano adottato tali risoluzioni.

L’ultima forte rottura ha riguardato la città Olandese Nieuwegein che era gemellata con la cittá polacca di Puławy. Come riportato da The Guardian, ventisei consiglieri su ventisette hanno votato a favore del termine della relazione di amicizia con la città della Polonia orientale che è stata un tempo un luogo famoso per la cultura e che è oggi un centro industriale.

Nieuwegein non è la prima città europea ad aver ritirato il proprio gemellaggio per questo motivo. Lo scorso febbraio, il comune di Saint-Jean-de-Braye, in Francia, ha fatto altrettanto con Tuchów, paesino nel sud della Polonia.

Alla luce di queste ultime vicende il Parlamento Europeo ha condannato le azioni della Polonia ed ha chiesto un maggiore monitoraggio dell’uso dei fondi dell’UE.”Riaffermiamo che i diritti umani devono essere applicati senza discriminazione per ogni essere umano, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”.

Solo qualche giorno fa la Polonia é stata al centro delle cronache per aver deciso di voler uscire dalla Convenzione di Istanbul, varata nel 2011 e siglata un anno dopo, poiché contiene “concetti ideologici” non condivisi dall’attuale esecutivo.

Decisione che non é piaciuta a migliaia di persone che hanno protestato a Varsavia e in altre città.

Attraverso le dichiarazioni di un portavoce del PiS, a breve in Polonia ci saranno molte riforme che abbracceranno “molti altri ambiti della vita quotidiana dei polacchi”.

Ci auguriamo che l’Unione Europea intervenga quanto prima qualora dovessero venir violati i Diritti Civili e le libertá individuali dei polacchi, e prenda di conseguenza immediati provvedimenti.


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