Egitto, giornalista morto di Covid dopo la detenzione nel carcere dove è rinchiuso Zaky

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Mohamed Mounir ha contratto il virus nel penitenziario di Tora. Arrestato il 15 giugno con l’accusa di aver diffuso notizie false e rilasciato il 2 luglio, è deceduto il 13. Intanto il tribunale ha prolungato il fermo preventivo del giovane attivista. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty: «Da oggi e per i prossimi 45 giorni #scortamediatica per Patrick».

Mohamed Mounir, 65 anni, noto giornalista e scrittore egiziano, è morto in ospedale a Giza, non lontano dal Cairo, lunedì 13 luglio, dopo aver contratto il Covid-19 nella prigione di Tora, dove – come denunciato dal Committee to Protect Journalists (CPJ) – è stato rinchiuso dal 15 giugno al 2 luglio in detenzione preventiva per le accuse di adesione al terrorismo, diffusione di false notizie e uso illecito dei social media.
Il fermo del giornalista è arrivato dopo la partecipazione ad una trasmissione di Aljazeera – considerata fuorilegge dalle autorità egiziane – che ha dato la notizia della morte a seguito delle conseguenze del coronavirus.

All’indomani dell’arresto, la Federazione internazionale dei giornalisti era subito intervenuta per chiedere la scarcerazione di Mounir, membro del Sindacato egiziano dei giornalisti, contestando la pratica del governo del Cairo di accusare di “diffusione di false notizie” i reporter scomodi.

Mohamed Mounir è stato detenuto nello stesso carcere dove è rinchiuso Patrick Zaky, lo studente dell’Università di Bologna, in detenzione preventiva da febbraio, accusato dalla giustizia egiziana per reati di opinione. Proprio lunedì 13 luglio, il tribunale del Cairo ha deciso di rinnovare la carcerazione preventiva del giovane attivista per altri 45 giorni.

«Da oggi e per i prossimi 45 giorni #scortamediatica per #PatrickZaky Non lasciamolo solo. Non dimentichiamolo. Scriviamo di lui ogni giorno. Ricordiamo la sua detenzione ingiusta, arbitraria. Chiediamo che torni nella sua Bologna», ha scritto su Twitter il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury.


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