Se Fiorello fa sessanta 

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Viva Fiorello! Sono sessanta per il bravissimo Rosario Tindaro Fiorello, uno degli uomini di spettacolo più noti e stimati in assoluto, un istrione capace di tenere la scena come nessun altro, di non sbagliare mai una battuta, una serata, una trovata estemporanea, qualunque sia il contesto.
Ha detto che potrebbe ritirarsi dopo aver realizzato il prossimo Festival di Sanremo insieme all’amico Amadeus ma siamo certi che ci ripenserà, specie se saremo bravi a fargli sentire tutta la nostra stima, il nostro affetto e la nostra vicinanza.
Di Fiorello ne abbiamo bisogno come l’aria. È difficile, infatti, trovare un artista del suo livello, un gentiluomo in grado di realizzare quasi sempre l’impossibile, di trasformare serate normali in momenti indimenticabili, di rendere la felicità arte, il divertimento poesia, una semplice risata un attimo di riflessione collettiva. Il tocco di Fiore si sente e fa la differenza: funziona in televisione, in radio, sul web, ovunque, proprio per la sua abilità nell’esplorare i differenti linguaggi e nel comprendere che il mezzo è il messaggio e che ogni pubblico ha i suoi codici, i suoi valori, la sua visione del mondo. Siamo, pertanto, al cospetto di un fenomeno: trasversale, intergenerazionale, poliedrico, maestro nell’entrare in sintonia con ogni platea, di costruire immaginari, nel vivere sempre con entusiasmo la complessità del proprio tempo, portando un messaggio di leggerezza che fa bene all’anima.
Sessant’anni e ci sembra incredibile che sia arrivato a un traguardo del genere, lui che nella nostra visione è un altro eterno ragazzo, uno che non può invecchiare, non pio avere rughe, non può sentirsi stanco. E invece è così, e in quest’umanità che affiora all’improvviso, in questa rivoluzione della saggezza e del buonsenso stanno le fondamenta di un successo tanto duraturo. Fiorello è un uomo prim’ancora che un mattatore, un mito che sa invecchiare e guardarsi allo specchio come pochi altri, in particolare nel mondo dello spettacolo.
Sessant’anni, in attesa che il vulcano di Sicilia se ne inventi un’altra delle sue. Lui magari, lì per lì, lo negherà ma poi state tranquilli che tornerà a farci compagnia. Nel frattempo, auguri di cuore!

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