Per ricordare insieme Delia Vaccarello

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Domenica 27 al Caffè Letterario un evento per la giornalista e attivista dei movimenti Lgbti scomparsa un mese fa. A lei sarà intitolato un premio giornalistico

Un momento collettivo per Delia. A un mese esatto dalla sua scomparsa, Delia Vaccarello, giornalista, scrittrice, attivista per i diritti delle persone Lgbti e per ogni diritto civile, sarà ricordata da Gaynet, Gaynews, dai giornaliste/i de L’Unità,  testata per la quale ha lavorato e collaborato a partire dal 1990, in un evento domenica 27 ottobre alle ore 17,30 presso Il Caffè Letterario (via Ostiense, 95). Occasione in cui sarà ufficialmente annunciata l’istituzione del Premio giornalistico alla memoria di Delia Vaccarello.

Moderato dai giornalisti Daniela Amenta e Francesco Lepore (caporedattore di Gaynews), l’incontro sarà caratterizzato da reading di brani di Delia, immagini e testimonianze di colleghe e colleghi, familiari, amici.

Interverranno Concita De Gregorio, Umberto De Giovannangeli, Roberto Arduini, Silvia Garambois, Gianni Cipriani (direttore di Globalist), Alessandro Baracchini, Alessandro Paesano, Paola Guazzo, Cristina Leo, Rosario Coco, Franco Grillini. Collegato da Milano, in diretta Skype, Ivan Scalfarotto, sottosegretario agli Affari Esteri.

Delia Vaccarello si è spenta il 27 settembre scorso, nella sua Palermo, ad appena 59 anni che avrebbe compiuto il 7 ottobre, dopo una battaglia contro il cancro durata più di dieci anni. Colta, timida e forte insieme, sorridente e arguta, non ha mai smesso di essere partecipe con le parole e la sua lucidità nella difesa dei diritti di tutti, contro ogni discriminazione e sopruso sulle persone. E anche sugli animali, lei sempre accompagnata dal suo cagnetto Lacan.

All’Unità ruppe il silenzio, il muro di pregiudizi sul mondo Lgbti e diede vita a una rubrica, una pagina settimanale, che è entrata nella storia dei media: Uno, due tre… liberi tutti. Cronista di razza, con un editoriale in prima pagina lanciò una campagna per l’estensione della copertura sanitaria Casagit alla sua compagna, diritto acquisito per tutti grazie a quel Là dato da Delia sull’Unità. Era il suo giornale, nel quale ha lavorato anche quando riusciva a riprendere forza dalle cure e per il quale si è battuta. E’ altrettanto doloroso per chi ha vissuto con lei in redazione non poterla ricordare su quelle pagine ormai cancellate. Aveva collaborato con il Salvagente e altre testate, negli ultimi anni con Globalist, interessata dalle potenzialità del web.

Nel 2004 e 2008 aveva vinto il Journalist Award, indetto dalla Commissione europea, con gli articoli I militari gay sfidano l’esercito dei pregiudizi e Vivere da gay morire da etero. Laureata in Filosofia alla Sapienza di Roma, è stata docente presso le scuole di giornalismo di Bologna e Urbino e per i corsi di formazione professionale tenuti anche con Franco Grillini che la piange “come una sorella” e una grande attivista.

L’ultimo suo libro, Desiderio, edito dai catanesi Villaggio Maori, è uscito solo pochi mesi prima della sua morte: tra il saggio e il romanzo, sono Racconti di Eros, Segreti, Bugie, è il sottotitolo. Tra i suoi scritti L’amore secondo noi. Ragazzi e ragazze alla ricerca dell’identità (Oscar Mondadori, Milano 2005); nel 2007 si sperimentava in un libro a fumetti: Sciò!: giovani, bugie, identità (Oscar Mondadori). E ancora Quando si ama si deve partire (Oscar Mondadori, Milano 2008), Evviva la neve (Mondadori Strade blu, Milano 2010). Sempre per la Mondadori aveva curato, a partire dal 2003, la collana di antologie Principesse Azzurre. Racconti d’amore e di vita di donne tra donne, nella quale compariva anche come autrice).

A breve uscirà postuma la prefazione al volume Torniamo a Stonewall, curato da Francesco Lepore e Yuri Guaiana, per Villaggio Maori. Una sorta di testamento spirituale.


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