Incendi e bistecche. Una risposta ambientalista agli incendi dell’Amazzonia

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Mentre brucia l’Amazzonia avviene lo scontro tra Bolsonaro e Macron. Il primo non ha fatto nulla contro gli incendi che favoriscono i suoi amici allevatori. Il secondo si scopre ambientalista, lui capo della nazione che produce più scorie nucleari al mondo e che, proprio per gli allevamenti bovini, crea un impatto enorme sull’ambiente. Basti pensare che per produrre l’equivalente di una grossa bistecca si consumano: cibo, energia, acqua ed ossigeno sufficienti per un anno ad un essere umano. Lo scontro Bolsonaro/Macron non è sull’ambiente, ma proprio sulle bistecche; Brasile e Francia massimi produttori di carne bovina.

Per Macron  gli incendi in Brasile significano una maggior produzione di carne bovina del “competitor” più forte della Francia nel settore. Il presidente brasiliano, il cui comportamento fa pensare al termine “mafiascismo”, accusa Macron di colonialismo, ritenendo la foresta amazzonica un bene esclusivo dei brasiliani, questi però sono rappresentati solo dagli allevatori senza scrupoli.

Lo scontro tra i due produttori di bistecche è di ere quasi preistoriche. Il consumo di carne nei paesi industrializzati è in calo, quindi l’aumento di produzione brasiliana non può trovare sbocchi. Invece che di quantità il mondo ha bisogno di qualità.

Ben farebbe semmai la Francia a “copiare” il Brasile allevando all’aria aperta i vitelli, riducendo gli sprechi ed anche il bisogno di antibiotici, indispensabili nelle strette stalle. Gli incentivi europei, che gli allevatori francesi ricevono, potrebbero essere usati per migliorare la qualità della carne che mangiamo (sempre meno), e la vita delle bestie. Altri incentivi potrebbero essere dati agli allevatori brasiliani per creare corridoi verdi per collegare le foreste isolate al resto dell’Amazzonia e recuperare le aree distrutte, ciò anche per garantire un clima che favorisca la pioggia e quindi la crescita dell’erba per i vitelli.

Per salvare il pianeta bisogna riformulare tutte le attività produttive che hanno incidenza sull’ambiente, perché non è possibile (è da folli), ad esempio, che un essere umano incendi una foresta, pensando si fare “una cosa utile”.

*Associazione Liberi Ingegneri


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