Aggredito perché indossava la maglietta del Cinema America. L’ultimo episodio dell’onda fascista

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Nell’onda lunga che nasce da motivi ideologici si colloca la brutta pagina dell’aggressione di un giovane ricercatore di Frosinone che aveva la sola colpa di indossare la t-shirt del Cinema America. E’ successo nella sua città, il capoluogo ciociaro, appunto, durante un concerto di beneficenza il cui ricavato andrà a progetti di ricerca contro le leucemie. Francesco Di Palma è stato avvicinato da un uomo di circa 30 anni che lo ha prima seguito nei bagni, poi lo ha affrontato e infine gli ha strappato la maglia. Una persona di destra, che ora la Digos di Frosinone sta cercando. “Mi hanno chiesto di togliere la maglia – ha raccontato il ragazzo – e quando ho detto di no hanno iniziato a strattonarmi”. L’aggressore non era solo, dietro di lui un po’ distanziati altri due uomini e forse anche due donne che si sono unite in seguito al gruppetto. La vittima ha detto che non presenterà denuncia anche se ha 90 giorni per depositare l’esposto. Ma a latere di questa brutta vicenda si stagliano tutti i fantasmi dell’odio degli ultimi mesi, esploso già anche contro i volontari del Cinema America a Roma lo scorso mese di giugno e sempre ad opera di esponenti di destra. Il primo episodio il 16 giugno quando alcuni ragazzi con la maglietta del Cinema America sono stati aggrediti da estremisti di destra, poi fermati dalla polizia; tre giorni dopo viene aggredita da un gruppo di neofascisti Federica Zacchia, un’attrice romana ex fidanzata del leader dell’associazione Cinema America.
 Francesco, l’ultima vittima, aveva comprato quella maglietta proprio dopo i fatti di giugno e la indossava in segno di solidarietà ai ragazzi dell’associazione. Moltissimi i messaggi di solidarietà al ricercatore, compresa quella del Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti; e molte anche le riflessioni su cosa può succedere in Italia andando ad un concerto con la maglietta “sgradita”. Ma a chi? Agli emuli di un fascismo di ritorno, probabilmente. O a estremisti che in questo particolare momento storico e politico si sentono di poter mettere in atto azioni violente senza rischiare alcunché.

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