Erano ragazzi, indossavano una divisa e venero ammazzati 

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37 anni fa, sono passati più anni di quanti ne avesse Salvatore Raiti ed anche Luigi Di Barca, due dei tre carabinieri trucidati dalla mafia a Palermo nella strage della circonvallazione. Il terzo carabiniere di anni ne aveva poco più di quaranta e si chiamava Silvano Franzolin.
I tre “ragazzi” morirono sotto i colpi di un commando di sicari armati di kalashnikov che sparò centinaia di colpi per ammazzare il boss catanese, Alfio Ferlito, che era a bordo di una Mercedes, guidata da Alfio Di Lavore, anche lui un giovane che sostituì il padre quel giorno e venne massacrato.
Doveva essere un favore che i corleonesi di Totò Riina facevano al loro alleato catanese, Nitto Santapaola.
Oggi, 37 anni dopo, ricordiamo Salvatore, Luigi e Silviano, insieme ad Alfio.
Non spegniamo la loro memoria e diamo voce ai loro familiari, per sempre privati dei sorrisi di chi, indossando una divisa, ha servito questa nostra meravigliosa Italia.


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