Migranti. La Marina militare italiana salva 36 persone al largo delle coste libiche e Salvini si irrita e fa la faccia feroce, e disumana

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Ma Conte lo smentisce. La Mare Jonio ne salva altre 29

Di Beppe Pisa

La nave della Marina militare italiana “Cigala Fulgosi” ha soccorso questa mattina una piccola imbarcazione “incontrata” a circa 75 chilometri dalla costa libica, con a bordo 36 persone sprovviste di salvagenti, di cui 2 donne e 8 bambini, “che imbarcava acqua e che quindi era in procinto di affondare e le persone a bordo erano in imminente pericolo di vita”. L’operazione di salvataggio, precisa in una nota la Marina, è stata effettuata “in aderenza alle stringenti normative nazionali ed internazionali” e la nave Cigala Fulgosi “fa parte dell’operazione Mare Sicuro, insieme ad altre unità aeronavali della Difesa, missione assegnata dal Governo e dal Parlamento e finalizzata a proteggere gli interessi nazionali nel Mediterraneo centrale”, per cui “sta conducendo attività di presenza, sorveglianza e deterrenza, anche in ragione all’attuale situazione di sicurezza presente in Libia”. La nave, continua la Marina, “è posta in particolare a protezione distante di nave Capri, anch’essa facente parte dell’Operazione Mare Sicuro, che si trova ormeggiata in porto a Tripoli per fornire assistenza tecnico-logistica ai mezzi della Marina militare e della Guardia Costiera libica. L’unità è anche a salvaguardia del personale italiano presente a Tripoli nonché delle piattaforme estrattive dell’ENI presenti al largo delle coste libiche”. Per i 36 migranti soccorsi “è in atto la verifica delle condizioni di salute e delle relative identità, in stretto coordinamento con le competenti autorità nazionali”.

La reazione di Salvini: “non do porti”. Ma Conte lo smentisce, “solidarietà da Malta, Lussemburgo e Francia”

“In queste ore sto seguendo la vicenda di una nave della Marina Militare che in acque libiche ha raccolto quaranta immigrati. Perché era in acque libiche? Io porti non ne do, o si lavora tutti nella stessa direzione oppure non può esserci il ministro dell’Interno che chiude i porti e qualcun altro che raccoglie gli immigrati”, ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, nel corso di un comizio a Pesaro. La frecciatina è alla collega di governo Elisabetta Trenta, responsabile della Difesa: “Con le politiche dei porti chiusi abbiamo più che dimezzato i morti nel Mediterraneo – ha aggiunto Matteo Salvini -. Lo avevamo promesso, lo stiamo facendo”. Fonti della Difesa hanno riferito che “da Trenta non è arrivata alcuna indicazione particolare, ma abbiamo massima fiducia nell’operato della nostra Marina”. Sul tema è intervenuto anche l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, dopo aver sentito il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Stiamo verificando perché questa nave ha agito in quella zona. Da quello che so, era in supporto alle autorità libiche. Mi auguro che ci sia solidarietà da parte dell’Europa”.

“Ho parlato con i partner europei, ho avuto disponibilità da Malta, Francia e Lussemburgo a prendere i migranti. Gli amici europei si sono mostrati molto solleciti, risolveremo anche questo caso”, ha rivelato Conte dalla Romania: “Attendo risposta da Germania, Spagna e Portogallo”. Stando ai trattati internazionali e alle norme Ue, i 36 migranti salvati non possono essere riportati in Libia da una nave battente bandiera italiana, in quanto Tripoli non è considerato porto sicuro.

La furia dell’opposizione non si è fatta attendere. Quelle di Salvini “sono parole inaudite”, ha detto la senatrice del Pd ed ex ministro della Difesa, Roberta Pinotti. “Salvini si domanda scandalizzato perché la marina militare italiana avrebbe salvato alcune decine di naufraghi nelle acque libiche? Semplicemente perché in mare si salvano le vite delle persone in pericolo. Non tutti in questo Paese sono ridotti come lui. Per fortuna” scrive su Twitter Nicola Fratoianni de La Sinistra replicando alle parole del ministro dell’interno.

La Mare Jonio, la nave di Mediterranea Saving Humans, intanto, ha appena soccorso 29 migranti che erano a bordo di un gommone in avaria a 40 miglia dalle coste libiche. “Abbiamo chiesto un porto sicuro al centro di coordinamento italiano – ha scritto la Ong su twitter – immensa gioia per 29 vite in salvo”. Tra i 29 a bordo del gommone anche una bimba di un anno e 3 donne, una delle quali incinta”.

Da jobsnews


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