Salvini, Di Maio, Conte, brigata del disastro. Tria divaga. La crescita non c’è.

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Inascoltati gli organismi internazionali. Zingaretti: il governo è come non ci fosse e incontra Cgil, Cisl, Uil, positivo il loro giudizio

Di Alessandro Cardulli

Inguaribile il premier Conte. Un giorno dice una cosa poi fa finta di dimenticare quello che ha detto e  ne dice un’altra del tutto diversa. Davvero bravo, supera il Di Maio e il Salvini, il che è davvero un esercizio non facile. Tria è una specie di vaso di coccio fra vasi di ferro. O meglio, una specie di foglia di alluminio, quella che si usa per infornare. Quando non sa come cavarsela nei confronti delle balle che i due  vicepremier raccontano  e dell’ottimismo di Conte, ormai attaccato come l’edera al “futuro bellissimo, meraviglioso”, lui parla d’altro, come ha fatto intervenendo al Mico di Milano, dove ha aperto i lavori al Salone del Risparmio, la tre giorni dedicata al mondo della finanza  e della consulenza di cui il ministro dell’Economa che sarà uno dei protagonisti di una giornata in plenaria, in un videomessaggio ha tenuto a   tracciare le “linee guida”, se così si può dire, del governo affermando che la gestione del risparmio ha il compito di selezionare le “migliori opportunità per i clienti e allo stesso tempo può orientarsi verso le opzioni con rendimento sociale e ambientale positivo”. Spiega il Tria che “il concetto di ritorno dell’investimento diventa così più ampio e non più orientato alla massimalizzazione solo nel breve termine, quanto invece ad una prospettiva a più lungo termine. Questa è la nuova frontiera del risparmio gestito: la stessa – assicura il ministro – che il governo intende raggiungere con la sua azione”.

Il ministro dell’Economia si rifugia nella cultura finanziaria da promuovere

Nel suo intervento, Tria, oltre ad evidenziare che “il patrimonio è un valore ma esprime una funzione sociale se messo a disposizione della comunità”, indica che nella legge di bilancio di quest’anno sono stati introdotti “strumenti a sostegno dell’inclusione sostenendo al tempo stesso l’aumento degli investimenti. Per convogliare maggiori risorse verso l’economia reale, occorre – argomenta il ministro – promuovere la cultura finanziaria”. In tal senso “il ministero è impegnato a fornire iniziative di divulgazione”. Oltre a questo “serve poi fare sistema tra tutte le parti interessate”. Infine non sapendo che dire è ricorso alla banalità. L’obiettivo comune a cui tendere è pertanto “la crescita del Paese” ed occasioni, come quelle del Salone, consentono di “alimentare il dibattito e individuare soluzioni”. L’industria del risparmio resta centrale. Banalità a buon mercato. Gli dà una mano il presidente di Assogestioni, secondo il quale nel prossimo biennio la crescita è attesa tra l’1 e il 2%. “Il 2018 si è chiuso in frenata rispetto al 2017, ma possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno, considerando l’andamento dei mercati finanziari”. Fossi un risparmiatore starei lontano da Assogestioni, non gli  affiderei i miei risparmi. Tutti gli indicatori dicono altro, tutti, compreso Istat il  cui nuovo presidente si dice abbia buoni rapporti con Conte. A questo proposito occorre dire che fra gli “ottimisti ad oltranza” deve essere inserito il  neopresidente di  Inps, Tridico, secondo il quale  quota 100 e reddito di cittadinanza sono “sostenibili” a fronte delle critiche avanzate dall’Ocse. Per quanto riguarda il patrimonio che “esprime una funzione sociale, se messo a disposizione della comunità”, arriva subito Mariastella Gelmini, presidente del deputati di Forza Italia. Le parole di Tria, dice, “hanno un suono vagamente sinistro. No patrimoniale, grazie”. C’è invece chi pensa subito all’oro che si trova nei forzieri  di Bankitalia.

Il premier chiama “rallentamento”  la  crescita zero dell’economia

Nessun pericolo, niente paura. I paperoni non si toccano, Conte, imperturbabile, dopo aver raccontato agli italiani che avranno di fronte un “anno bellissimo, meraviglioso”, di fronte alle critiche dell’Ocse e di tutti gli istituti italiani e internazionali che si occupano di economia, afferma che “il rallentamento (lui chiama così la crescita zero prevista in particolare dalle   agenzie di rating per il 2019 ndr) era previsto” e che il governo “ha elaborato una manovra che vuole perseguire una politica espansiva ma responsabile”. Lo ha detto al termine del colloquio con il presidente della Commissione europea, Juncker. Non solo, ha confermato che sul  documento di economia e finanza, famigerato Def, da presentare entro il 10 aprile alla Commissione Ue, “la impalcatura non cambia rispetto allo scenario concordato con la Commissione Ue.  In settimana  confidiamo di approvare il disegno di legge di crescita con misure in grado di dare impulso a  crescita effettiva e potenziale”.

Gurrìa (Ocse). Conte sa bene che la crescita sarà intorno alla zero

Nell’incontro che Conte ha avuto a Palazzo Chigi con il segretario generale dell’Ocse, Angel  Gurrìa, ha sottolineato che le stime diffuse ieri dall’Ocse “sottovalutano gli effetti di breve e di medio periodo delle misure contenute nella legge di bilancio e dei successivi provvedimenti adottati dal governo”. Conte ha posto l’accento sull’effetto positivo che il reddito di cittadinanza e quota 100 avranno sui consumi e sul fatto che le stime dell’Ocse non hanno valutato in maniera appropriata l’articolato piano di riforme strutturali già attuato e in corso di attuazione dal governo. Conte sottolinea che l’incontro “è andato benissimo. È stato cordiale e positivo”. Alla “cordialità” fa ricorso anche Gurrìa. Ci mancherebbe pure che avessero dato vita ad un incontro di pugilato. In realtà, il segretario generale dell’Ocse sottolinea che  “Conte non ha cambiato idea, è stato molto critico sulle valutazioni dell’Ocse che”, afferma Gurrìa sono un contributo, poi il governo “rallenterà, perché la frenata sarà” mondiale e europea e che “la crescita per l’Italia sarà intorno alla zero”.

Juncker (Ue). L’Italia continua a regredire. Bugiardi un certo numero di ministri

Anche Juncker, il presidente della Commissione Ue, parla di “incontro  cordiale e costruttivo” avuto a Palazzo Chigi con Conte. “Sono preoccupato – ha detto – perché l’economia italiana non cresce. L’Italia continua a regredire. Le autorità italiane facciano sforzi supplementari per mantenere in vita la crescita. Fra Italia e Commissione c’è grande amore”. Ma poi  ai governanti italici non evita di mandarle a dire. Sui migranti “occorre una solidarietà più articolata tra Europa e Italia che porta un grande fardello”. Poi si è tolto qualche sassolino dalla scarpa quando ha affermato che “un certo numero di ministri italiani sono bugiardi perché mentono ai cittadini italiani  sul sostegno della Ue all’Italia. Abbiamo dato 130 miliardi all’Italia. C’è un solo italiano che lo sa? No, perché un certo numero di ministri dice il contrario. Il piano Juncker ha generato 63,4 miliardi di investimenti. I fondi strutturali sono più di 44 miliardi”.

Infine per quanto riguarda la Tav il presidente della Commissione Ue ha affermato che “abbiamo parlato dei progetti della Tav: non è un progetto ideologico ma tecnico”, ha aggiunto Juncker, secondo il quale serve una “soluzione tecnica” alla questione e “quindi continuare un dibattito a livello tecnico”. Juncker ha poi avuto un incontro con il  Presidente Mattarella. Interviene  nel dibattito sulla situazione economica anche Christine Lagarde, presidente del Fondo monetario internazionale. Afferma che governi e imprese sono impegnati a promuovere crescita e occupazione. Non vede “una recessione a breve termine, nel secondo semestre del 2019  e nel 2020 è attesa una crescita” ma avverte che “i paesi con alto debito sono a rischio con stretta delle condizioni finanziarie”.

Cgil, Cisl, Uil, importante volontà del  Pd a confrontarsi con il sindacato

Nel corso della giornata i dirigenti di Cgil, Cisl, Uil hanno incontrato il segretario del  Pd, Nicola Zingaretti, A conclusione del confronto hanno espresso una valutazione positiva. “C’è una volontà a discutere diversa dal passato, ma valuteremo nel merito” afferma Maurizio Landini. Per quanto riguarda il tema del salario minimo, il segretario generale della Cgil dice che “il tema non è solo la paga oraria, ma tutti i diritti. Se i contratti di lavoro diventano legge, si applicano a tutti”. Furlan, segretaria generale della Cisl, afferma che “c’è condivisione sulla centralità del lavoro e investimenti”. Barbagallo, segretario generale Uil, parla di “ottimo avvio. Il Pd si impegna ad approfondire i temi salario minimo, codice, appalti e documento di  economia e finanza (Def)”. Dal canto suo il segretario del Pd  in una dichiarazione rilasciata dopo l’incontro con i sindacati porta un duro attacco all’operato del governo. “Il governo è come se non ci fosse. È insensibile alla realtà. Parlano i membri del governo, ma non c’è un governo che agisca su alcun punto dell’agenda del Paese. Come ha detto Juncker – prosegue – il Paese precipita ma nessuno se ne accorge. Le forze produttive italiane sono preoccupate perché nessuno le ascolta”. In particolare richiama gli imprenditori romani la cui preoccupazione è fondata. “La capitale – sottolinea- è in una  condizione  difficile, ha anticipato la catastrofe  italiana”.

Delrio (Pd). L’arroganza del governo costringerà gli italiani a nuovi sacrifici

Il capogruppo democratico alla Camera, Graziano Delrio,  afferma che “atti e parole di questi giorni dimostrano che Conte ed i suoi vice non hanno imparato nulla. Mentre i dati e le stime di tutti gli organismi interni ed internazionali avvertono che il Paese è entrato in una spirale allarmante per l’economia, Conte, Salvini e Di Maio replicano lo schema utilizzato l’autunno scorso, con la manovra di bilancio, attaccando chi mette in guardia e ostentando i soliti ‘tireremo diritto’ e ‘non arretreremo di un centimetro’. Arriverà anche questa volta, come a fine anno, la marcia indietro ma sarà troppo tardi e l’arroganza del governo di Lega e Cinquestelle costringerà a nuovi sacrifici gli italiani”.

 

Da jobsnews


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