Ceraso. Cittadinanza onoraria a 13 bimbi immigrati

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Un piccolo borgo nel Cilento, Ceraso in provincia di Salerno, è diventato il simbolo dell’accoglienza. In un momento storico così delicato e difficile, il Comune di Ceraso con il sindaco Gennaro Maione insieme ai suoi abitanti, hanno compiuto un atto politico ma anche di amore, nei confronti di 13 bimbi immigrati che vivono nel loro paese. Come dichiara lo stesso Maione: “Siamo onorati di considerarli cittadini e cittadine di Ceraso, i bimbi andranno a scuola qui, giocheranno qui, impareranno la lingua italiana, conosceranno le nostre abitudini, le assimileranno, scriveranno nella Terra che li ha accolti i primi capitoli del racconto delle loro vite”.

L’accoglienza in questo piccolo borgo del Cilento di circa 2000 abitanti è resa possibile anche grazie al progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), eccellenza locale. Emiliano Sanges, presidente della cooperativa Apeiron (ente gestore dello Sprar di Ceraso), che si occupa anche di beni confiscati alla camorra nel territorio di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta, in una villa sequestrata al clan Nuvoletta, oggi polo culturale, ha portato avanti insieme alla sua equipe di professionisti anche il progetto “Contaminazioni”. Grazie a questo, il 4 maggio verrà inaugurato a Ceraso un ristorante multietnico dove lavoreranno italiani e stranieri, alcuni genitori dei piccoli cittadini onorari del luogo. In una splendida e suggestiva location dell’800, l’integrazione sarà portata avanti anche grazie alla fusione tra cucina italiana e marocchina. Inoltre, i prodotti utilizzati nel ristorante saranno quelli realizzati sui terreni confiscati alla camorra. “L’integrazione significa anche indotto per il territorio, vogliamo dimostrare che i fondi europei possono essere spesi in maniera efficiente. Il governo vuole fare passare l’idea che immigrazione voglia dire insicurezza, non è così”, dichiara Sanges. I piccolini nuovi abitanti di Ceraso crescono di numero, l’ultima arrivata si chiama Suheila (che significa “delicatezza”), e sono perfettamente integrati, sono voluti bene da tutti gli abitanti, e dopo pochi mesi avevano legato già con gli altri piccoli amichetti del posto. Il Comune ha regalato loro una Costituzione illustrata per bambini con dei disegni, i genitori vengono dal Mali, dalla Costa d’Avorio. Come Mussa Balu: “Salvini sui social e in tv dice che siamo tutti cattivi, non è vero. Questa non è democrazia.  Il presidente Sanges: “Qui un’altra umanità è possibile”.

R.

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