Caso Diciotti-M5S. Siamo al televoto

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Qualsiasi limitazione della libertà personale deve fare i conti con norme della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, della Carta Costituzionale, del Codice penale e del Codice di procedura penale. In uno Stato di diritto – ammesso che lo siamo ancora – questi sono principi sacrosanti ed inviolabili. Un ministro della nostra Repubblica, a mio giudizio, ha violato alcune fondamentali: norme di diritto nazionale, europeo e internazionale. Non ho mai visto nella nostra storia repubblicana una nave militare dello Stato italiano a cui è impedito di ormeggiare in un porto italiano! I fatti evidenziano pochi i dubbi sullo status delle persone a bordo.

Privati della libertà personale, senza un provvedimento, una convalida di un giudice o un qualsiasi altro atto legittimo. E’ palese la violazione dell’articolo 13 della Costituzione e dell’articolo 5 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Su questo antefatto il ministro dell’Interno Matteo Salvini è indagato dalla Procura di Agrigento per il caso della nave Diciotti per giorni ormeggiata nel porto di Catania con il divieto di far scendere a terra le persone a bordo. La Procura agrigentina, al termine dell’attività istruttoria compiuta, ha deciso di passare il fascicolo contro ignoti a noti, iscrivendo due indagati e trasmettendo doverosamente i relativi atti alla competente Procura di Palermo per il successivo inoltro al Tribunale dei Ministri competente. I delitti contestati loro sono sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale poiché avrebbero privato illegalmente della libertà personale i profughi soccorsi dalla nave Diciotti. Le carte con gli atti di indagine raccolti finora dal pubblico ministero di Agrigento sono stati trasmessi alla Procura di Palermo. I giudici del capoluogo hanno inviato gli atti al tribunale competente per i reati contestati a esponenti del governo, il Tribunale dei Ministri, la sezione specializzata del tribunale ordinario competente per i reati commessi dal Presidente del Consiglio e dai ministri nell’esercizio delle loro funzioni.

La materia in Italia è regolata dalla legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1. Il collegio, ha deciso che trattenere per giorni a bordo della nave i migranti soccorsi dalla Guardia Costiera abbia violato la legge per cui hanno chiesto al pubblico ministero di presentare un’istanza di autorizzazione a procedere a Palazzo Madama, essendo Salvini un senatore della Repubblica. Se il Tribunale dei Ministri deciderà di procedere, entro sessanta giorni la Camera deve riunirsi. Il Senato può, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, concedere o negare l’autorizzazione a procedere. In tutto questo procedimento di natura costituzionale i Cinque Stelle che cosa fanno? Una votazione su Rousseau per chiedere agli iscritti di esprimersi sul caso della nave Diciotti. Il voto avverrà lunedì 18 febbraio dalle 10 alle 19. L’argomento è delicatissimo poiché non è il solito voto sull’immunità. Non bisogna farsi ingannare. Di immunità si occupa l’art. 68 della Costituzione, dunque, niente immunità, niente insindacabilità. Questo è un caso diverso: stiamo parlando dell’art. 96 della Costituzione. E’ un caso senza precedenti perché mai in passato la magistratura ha chiesto al Parlamento di autorizzare un processo per un ministro che aveva agito nell’esercizio delle sue funzioni. Di questo si dovrebbe occupare il Parlamento assumendosi le proprie responsabilità dinnanzi al popolo che ha deciso la composizione dell’assemblea parlamentare. Si scambia la democrazia con il voto della giuria da casa come a Sanremo per decidere se un ministro può essere sottoposto a processo o meno. Proprio coloro che volevano la centralità del Parlamento oggi lo svuotano delle sue più nobili funzioni, dopo aver urlato per anni che era il luogo in cui discutere e decidere. Il parlamentare esprime il popolo ed ha il dovere e la responsabilità di decidere. Vedremo come andrà a finire questa sceneggiata resta comunque a mio giudizio il punto più basso mai toccato dal Movimento 5 Stelle proprio dal punto di vista della logica pura. Come si può chiedere al semplice cittadino di votare se autorizzare o meno che si proceda penalmente contro un Ministro della Repubblica italiana senza aver letto un sol rigo del procedimento? Misteri della fede!


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