Le donne non sono inferiori. La Lega di Seria A sta svendendo la dignità dell’Italia

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Una sola parola: vergogna! Sull’altare dei soldi, la Lega Serie A sta mortificando la nostra Cultura ed il nostro rispetto per le donne, che non sono inferiori a nessuno. E non lo sono, certamente, nei confronti degli uomini.
Se in Arabia Saudita non lo accettano, sono affari loro, ma non è ipotizzabile che due squadre di calcio italiane possano accettare tutto ciò.
Nel comunicato della Lega di Serie A si legge:
“i settori indicati come ‘singles’ sono riservati agli uomini, i settori indicati come ‘families’ sono misti per uomini e donne”.
E se non bastasse, voglio ricordare che l’Arabia Saudita è il Paese del Consolato in cui è stato ucciso, anzi trucidato, il giornalista Khashoggi.
Ma un senso della Costituzione, dei diritti umani e di decenza lo abbiamo o possiamo sacrificare tutto sull’altare dei soldi?
Se la Lega di Serie A non interviene, se le squadre di Juventus e Milan non intervengono, lo faccia il nostro Governo.
Poniamo fine a questa vergogna, il nostro Paese ha una storia di diritti costruiti con il sangue e con i morti.
E grazie a Vittorio Di Trapani che, per primo, ha urlato a squarcia gola questa indecenza.
Sono in prima persona, e come Presidente di Articolo 21, disgustato da ciò che sta accadendo. Grazie a Beppe Giulietti che, ancora una volta, si è schierato come presidente della Fnsi e sta avviando una mobilitazione civile.
La Costituzione italiana del 1948 afferma il principio dell’uguaglianza giuridica di tutti i cittadini, «senza distinzioni di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali» (articolo 3).
Facciamo squadra, non possiamo rimanere in silenzio.
L’indifferenza ci rende complici.


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