Somerset Maugham. “Schiavo d’amore”, un grande romanzo sul mistero dei legami amorosi

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“Of human bondage” di William Somerset Maugham titola con riferimento agli scritti etici di Spinoza “Sulla schiavitù umana” (De servitute humana, in inglese Of human bondage), tradotto in italiano nel più accessibile “Schiavo d’amore”, è un romanzo di grandissima profondità psicologica, una di quelle storie vere o verosimili che si leggono e si leggeranno sempre perché in essa troviamo, oltre al fascino narrativo, un chiarimento sulla misteriosa complessità dei legami d’amore.

Fu pubblicato nel 1915 ed è in larga parte ambientato nelle campagne inglesi del Kent, tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento. Protagonista è Philip Carey che, prestissimo, rimane orfano dei genitori e va a vivere in provincia con una coppia di zii: il vicario di una chiesa anglicana e sua moglie, che lo allevano senza calore, lo forzano nell’armatura della religione e completano la sua educazione spedendolo in un duro collegio. Philip soffre moltissimo perché è nato con un piede equino e spesso è chiamato “storpio”, cosa che acuisce il suo complesso d’inferiorità. E’ molto intelligente, ama la lettura e sogna di diventare un grande artista figurativo così, dopo un periodo di studi universitari in Germania, s’iscrive a Parigi in un’accademia di belle arti. In seguito, convinto di non avere autentico talento, torna in Inghilterra per diventare medico come suo padre. E qui, studente di medicina, frequentando con i colleghi un locale, fa conoscenza con Mildred, cameriera del posto. Non bella, non intelligente, del tutto indifferente a lui, incolta, di una classe sociale inferiore alla sua … eppure Philip la desidera appassionatamente e si lancia in una relazione degradante, il cui appeal non riesce a capire. Ma forse sta proprio nella crudeltà dell’altra.  Anche se il fulcro del romanzo è la relazione sado-masochista con Mildred, dalla quale per  inciso il protagonista ha solo fuggevoli baci, la ragazza entra in scena a storia molto inoltrata, quando già conosciamo bene psicologia e aspirazioni del giovane, ne abbiamo apprezzato analisi e interrogativi sui comportamenti umani, sul senso dell’esistenza. Entrambi i protagonisti hanno caratteristiche psicologiche al limite, anche se osservando la realtà si possono riscontrare in molte persone.

Un romanzo sulla forza creativa e distruttiva della dipendenza amorosa, che può essere di grande utilità introspettiva. Molti hanno rilevato come “Schiavo d’amore” sia parzialmente autobiografico: come il protagonista, infatti, Maugham era cresciuto nella campagna del Kent perché orfano dei genitori, era andato a Parigi, aveva studiato medicina. Somerset Maugham era balbuziente, un handicap che lui trasforma nel piede equino di Philip Carey. Cresciuto in un ambiente repressivo, l’autore stesso deve aver sviluppato non pochi sensi di colpa sui propri orientamenti sessuali, che possono aver generato un desiderio di autopunizione: sappiamo per certo che la vita sessuale dello scrittore era orientata verso donne e uomini. Ma il romanzo è in definitiva un preciso, profondo, spaccato di un’epoca e di una personalità, attraverso la quale ci chiariamo sui misteriosi meccanismi che ci legano agli altri, sull’amicizia e sui suoi conflitti, sull’irrazionalità che ci fa scegliere persone sbagliate e restare indifferenti alle più sincere dimostrazioni d’amore.

William Somerset Maugham
“Schiavo d’amore”
Edizione integrale pag. 619
In commercio con varie case editrici


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