80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

L’attacco di Di Maio ai giornalisti del Gruppo Gedi, levata di scudi di tutta la categoria: «Non ci farete tacere»

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Il ministro accusa i cronisti di passare il tempo ad alterare la realtà. «Minacce e proclami non piegheranno la stampa ai suoi desiderata», ammonisce la Fnsi. La solidarietà di Ordine, Usigrai e numerosi Cdr. «Non abbiamo paura, continueremo a raccontare la verità», risponde in un editoriale il direttore Calabresi. Il sindaco di Milano, Sala: «Lunga vita ai giornali e ai giornalisti».
«Ancora un volta il vicepremier Luigi Di Maio non perde occasione per mostrare a tutti gli italiani la sua cultura. Non solo ignora che il gruppo Espresso non esiste più da due anni, confluito nel più articolato gruppo Gedi che è il leader in Italia nell’informazione quotidiana e multimediale. Ma dimostra per l’ennesima volta di non conoscere la differenza tra bufale e notizie, evidentemente perché espertissimo della prima fattispecie e allergico alla seconda». I comitati di redazione della Repubblica e dell’Espresso commentano così l’ennesima sortita del ministro contro il quotidiano, il settimanale e tutto il gruppo editoriale.

«Nella sua dichiarazione Di Maio parla senza cognizione di causa, ed è grave essendo lui anche ministro del Lavoro, di ‘processi di esuberi’ e di ‘giornali che stanno morendo’: tradendo così una sua speranza recondita. Ma può mettersi l’anima in pace: Repubblica, L’Espresso e le altre testate del gruppo Gedi non moriranno e continueranno a fare quello per cui, Costituzione alla mano, sono in testa alle classifiche della diffusione digitale e cartacea nel nostro Paese: raccontare la verità, soprattutto quando è scomoda per il potente di turno».

In un video su Facebook, Di Maio era tornato ancora una volta ad attaccare il gruppo editoriale di cui fanno parte Repubblica e l’Espresso evocando la morte dei giornali e il licenziamento dei giornalisti sgraditi, tacciati di ‘passare il tempo ad alterare la realtà e non a raccontare la realtà’.

«Gli insulti del vicepremier Luigi Di Maio ai giornalisti di Repubblica, l’Espresso e di tutto il gruppo Gedi sono l’ennesima dimostrazione del disprezzo nutrito nei confronti dell’informazione libera e del ruolo che questa è chiamata a svolgere in ogni democrazia liberale. Di Maio, come del resto buona parte del governo, sogna di cancellare ogni forma di pensiero critico e di dissenso e si illude di poter imporre una narrazione dell’Italia lontana dalla realtà», è il commento del segretario generale e… Continua su fnsi


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