In tante in Campidoglio per difendere i valori della Casa Internazionale delle Donne. LeU si mobilita anche alle Camere

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Di Marino Marini

Sotto la pioggia una cospicua delegazione delle rappresentanti della Casa Internazionale delle donne si è svolto in piazza del Campidoglio, il presidio in difesa di una istituzione della città che rischierebbe di essere cancellata nel minestrone di finte legalità, regole d’appalto e risparmi di spesa portati avanti, in molti casi come questo, senza alcun senso da chi da ormai due anni governa in Campidoglio. Tra le decine di ombrelli colorati diverse le donne che espongono cartelli e piccoli striscioni che recitavano “Giù le mani dalla Casa” e “La casa siamo tutte”. Con fischietti, coperchi, tamburelli e altri strumenti le attiviste hanno duramente protestato nel corso della manifestazione in concomitanza all’incontro tra una delegazione delle rappresentanti e gli assessori competenti, a Palazzo Senatorio per discutere del futuro dello stabile di via della Lungara. Alcune hanno gridato “Giù la Raggi dal cavallo”, dinanzi alla statua di Giulio Cesare al centro della piazza, spiegando che il riferimento è al desiderio che la sindaca di Roma “scenda dal piedistallo”.

“Questa signora vuole toglierci la casa ma non ci riuscirà, in quella casa facciamo tante attività gratuite. Lei lo sa che è sindaca grazie alle battaglie che le donne hanno fatto per la parità delle donne? Senza il femminismo lei, forse, ad oggi, sarebbe stata a casa a fare la calzetta o la portaborse da Previti. Passerà alla storia come la prima donna sindaca di Roma che caccia le donne. Fa quello che nemmeno Alemanno, sindaco di destra, ha fatto”, hanno spiegato Paola ed Edda per poi raggiungere il coro che intonava ‘Bella ciao’. Ma qualcosa, in difesa di questa vera e propria istituzione democratica di Roma, si muove anche in parlamento. A raccogliere firme per presentare un documento parlamentare ci sta pensano Liberi e Uguali: “Il nostro impegno è quello di presentare una mozione in Senato a sostegno della Casa internazionale delle donne con delle proposte precise, quindi inizieremo la raccolta delle firme”. Lo hanno annunciato la senatrice di Liberi e Uguali Loredana De Petris in conferenza stampa a Palazzo Madama insieme a Stefano Fassina. De Petris riferisce del sostegno a questa iniziativa da parte di Monica Cirinnà del Pd e di un messaggio di sostegno arrivato anche da Emma Bonino. Attesa poi, per il tavolo tecnico previsto alle 18 in Campidoglio, tra gli assessorati al Patrimonio e alla Roma semplice e le attiviste della Casa delle donne per cercare una soluzione allo sfratto. Per la senatrice di Leu «è molto grave la mozione approvata in Campidoglio perché volutamente ignora il contributo sociale e di servizio che la Casa ha svolto per 30 anni. Anche dal punto di vista formale ci sono gli strumenti per arrivare a una soluzione», assicura. Stefano Fassina, in qualità di consigliere comunale, sottolinea che “questa vicenda ha un valore generale perché è tra le più rilevanti di un problema più generale che riguarda centinaia di realtà associative della città in un quadro sempre più difficile”. I nodi, osserva Fassina, «sono quello del canone che è insostenibile per queste realtà: bisogna modificare la delibera che prevede la valorizzazione dei beni». Poi, “c’è la questione del bando, che non può essere assunto come un totem: l’approccio ideologico del bando rischia di desertificare la città”. Sempre per Fassina “si può invece fare una convenzione in cui il Comune pone delle condizioni senza mettere a bando alcuni immobili”.

Centinaia di messaggi di adesione e sostegno alla mobilitazione in piazza del Campidoglio Intanto, sono stati centinaia i messaggi di adesione alla mobilitazione che si è svolta a partire dalle 18 in piazza del Campidoglio durante il tavolo tecnico. Tra questi quello della capogruppo della Lista Civica Zingaretti, Marta Bonafoni: “Sarò anche io al presidio organizzato all’Assessorato Roma semplice in Campidoglio in difesa della Casa Internazionale delle Donne, che ha subito in Assemblea capitolina il voto su una mozione ingiusta. Ci auguriamo che il tavolo con le assessore raddrizzi il tiro e rimetta al centro la trattativa sul rientro dal debito riconoscendo alla Casa l’autonomia dello spazio e l’enorme valore aggiunto che rappresenta per Roma e per tutto il Paese”.

Il vicesindaco Bergamo sfugge alla realtà di quanto accaduto e cerca di gettare acqua (benzina) sul fuoco

C’è poi il vicesindaco Bergamo che cerca di gettare acqua sul fuoco di una vicenda decisamente incandescente “Nessuno vuole chiudere la Casa internazionale delle donne, nella mozione non c’è scritto questo. Penso che ci sia un fatto indiscutibile ovvero che l’attuale modello di gestione abbia delle difficoltà economiche forti, è una realtà di fatto. Dunque c’è la necessità di mettersi tutti quanti a sedere intorno a un tavolo perché si trovi un modello di gestione che deve essere rafforzata e non diminuita, aperta, che sia sostenibile per tutti quanti e che non porti anche chi ha gestito quel luogo a essere inadempiente rispetto a obbligazioni che erano state assunte nei confronti dell’amministrazione Capitolina, e non per cattiva volontà ma semplicemente perché il meccanismo economico non tiene”. Così il vicesindaco di Roma Luca Bergamo, a margine di una conferenza stampa ha risposto a chi gli chiedeva della vicenda della Casa Internazionale delle Donne. Lo stesso Bergamo ha poi chiarito che “siccome questa cosa si protrae da molto tempo penso che sia giusto discutere su come quella funzione e chi la esercita non sia costantemente sottoposta a un adempimento che non è in grado di adempiere. Questo significa apertura da parte di tutti quanti al confronto e alla discussione”. Di Biase: “La mozione duro attacco al lavoro svolto in 40 anni d’attività” “La mozione votata giovedì scorso dall’Assemblea capitolina è un duro attacco al lavoro svolto in 40 anni di attività della casa, da sempre punto di riferimento nel panorama cittadino. Dal primo sindaco donna ci si sarebbe aspettati la tutela di un luogo come la casa Internazionale delle donne, per questo spero che voglia rivedere la linea sbagliata dettata dalla mozione Guerini e che al più presto incontri le rappresentanti di questo luogo prezioso. #lacasasiamotutte”. Così in una nota la consigliera del pd capitolino Michela Di Biase.

Tempesta: “Silenzio della sindaca imbarazzante” 

“Quello che in queste ore l’amministrazione Raggi sta facendo sulla Casa Internazionale delle Donne è preoccupante e vergognoso. La mozione approvata in aula fa il paio con il silenzio della Sindaca. Oggi si terrà l’incontro tra le rappresentanti della Casa Internazionale delle Donne e alcune assessore della Giunta, ennesimo appuntamento di questa assurda vicenda, speriamo davvero con esiti diversi da quelli visti in queste ore. Noi saremo lì, alle 18.00 saremo in Campidoglio a difendere i presidi culturali e sociali di questa città, al fianco di questa esperienza trentennale che non può cancellarsi per il pretesto di pochi, a ribadire che #lacasasiamotutte e non c’è spazio a Roma per chi è contro le donne. #giùlemanidallacasa” Così, in un post, su FB la consigliera del PD capitolino Giulia Tempesta.

La Fp Cgil nazionale “aderisce e sostiene la mobilitazione per impedire la ‘liquidazione’ dell’esperienza rappresentata dalla Casa internazionale delle donne di Roma”.

“Contro la mozione approvata dal Comune di Roma per riprendersi lo stabile dove ha sede la Casa delle Donne, oggi lunedì 21 maggio a Roma è in programma alle ore 18 un presidio davanti all’assessorato Roma Semplice in via del Tempio di Giove 3 (Campidoglio)”. “Alla vigilia del quarantennale della legge 194 – scrive la Fp Cgil – si rende ancora più necessario rilanciare un protagonismo delle donne e riprendere il percorso per il mantenimento dei diritti raggiunti e per acquisire quelli ancora da raggiungere in tema di politiche di genere e di servizi alle donne. Per queste ragioni, mentre torna con grande preoccupazione un’ondata di oscurantismo che ha come solo scopo quello di far regredire la nostra società su diritti che dovrebbero essere acquisiti per sempre, ci schieriamo a difesa della Casa Internazionale delle Donne e saremo oggi presenti in piazza a Roma dietro le parole #lacasasiamotutte”, conclude.

Capriccioli (+Europa): “Raggi impari a distingure i veri fiori all’occhiello”

“L’Amministrazione Raggi dimostra, una volta di più, una straordinaria capacità di capovolgere concetti che per chiunque altro sarebbero elementari”. Così, in una nota, Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma e consigliere regionale del Lazio di +Europa. “Da un lato, infatti, difende a spada tratta, definendole “fiori all’occhiello” della città, società partecipate che oltre a fornire servizi di qualità disastrosa sono indebitate per miliardi di euro. Dall’altro, quando si trova dinanzi a un’esperienza che, quella sì, rappresenta davvero un ‘fiore all’occhiello’ come la Casa Internazionale delle Donne, è pronta a mandarla al macero pur di non affrontare problemi che potrebbero essere risolti semplicemente adoperando un minimo di buona volontà e di ragionevolezza. La realtà è che la Casa Internazionale delle Donne porta avanti da decenni un’attività di straordinaria importanza sul fronte dei diritti delle donne, e costituisce una parte importantissima del patrimonio civico, culturale e politico della capitale. Un punto di riferimento vitale e preziosissimo grazie al quale circa 30mila donne l’anno possono usufruire di servizi di assistenza legale, psicologica, sul lavoro: un presidio di progresso sociale e civile che un’amministrazione avveduta dovrebbe difendere, tentando in ogni modo di superare le criticità dovute alla gestione delle concessioni di cui per primi siamo consapevoli, attraverso la propria capacità e volontà di governo del territorio, anziché disperderla con disinvoltura come sta facendo”.

La presidente del I Municipio Alfonsi

“E’ vero che a Roma c’è un tema legato al Patrimonio disponibile, ma è anche altrettanto vero che in questo momento sembra esserci anche un tema di donne”. Lo ha detto, si legge in una nota, Sabrina Alfonsi, la Presidente del Municipio Roma I Centro, presente questa mattina in senato alla Conferenza stampa sulla Casa delle Donne. “Dico questo perché per nessuna altra situazione collegata ai contenziosi di tipo patrimoniale, per nessun altro spazio dato in concessione dal comune, si è praticata la strada scelta per la Casa Internazionale, quella di predisporre un documento specifico, una mozione, da votare poi in Assemblea Capitolina a maggioranza, senza alcun confronto né con le Associazioni delle Donne nè tantomeno con le forze politiche dell’opposizione. Bisogna dirlo, perché altrimenti rischiamo di perdere il punto di vista. Il documento della Consigliera Guerrini non è ragionieristico, non parla della valorizzazione del patrimonio pubblico, ma è un attacco esplicito alla Casa, alle attività che vi si svolgono e ai contenuti. Per questo credo che noi oggi dobbiamo essere al presidio e all’incontro per riaffermare a testa alta il principio che, oggi più di 10 anni fa, la città ha ancora più bisogno della presenza della Casa Interazionale, in un momento in cui la politica si sta dimenticando delle donne e sui temi della parità di genere stiamo facendo passi indietro anzichè progredire. Ringrazio tutte le amiche e compagne che in questi anni, grazie al loro impegno quotidiano, hanno contribuito a mantenere viva e a far crescere questa magnifica esperienza”.

 

Da jobsnews


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