LE FAKE NEWS, LA VERITÀ E IL RUOLO DEI GIORNALISTI. CONVEGNO ECPMF A LIPSIA

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Una carrellata delle esperienze positive realizzate in vari paesi europei per smascherare le informazioni che circolano sui social network e non soddisfano il requisito della verità

Le cosiddette fake news, le “bufale”, distruggono la credibilità dei media, dei giornalisti, di chi produce informazione a livello professionale. Per questo occorre riflettere sul ruolo della stampa e sui suoi doveri: lo ha ricordato Lutz Kinkel, neo direttore dello European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF), il consorzio europeo sostenuto dalla Commissione Europea di cui Ossigeno è uno dei fondatori e che, da tre anni, sta costruendo una nuova organizzazione incaricata di promuovere la libertà dei media. Kinkel lo ha detto a Lipsia, il 13 giugno 2017, aprendo i lavori del convegno “Difendere la verità in un’epoca di post-verità” (“Defending the truth in a post-truth era”).

Martin Hoffmann, giornalista e ricercatore di ECPMF, ha illustrato i dati più recenti che il Centro ha raccolto sulle minacce agli operatori dei media in Germania. Hoffmann ha spiegato cosa si intende per fake news e ha affermato che il problema posto della circolazione di informazioni di questo tipo deve essere uno stimolo positivo per i giornalisti, i quali, piuttosto che ergersi astrattamente a “difensori” della verità, dovrebbero qualificarsi sempre più, attraverso il loro lavoro, quali operatori dell’informazione “votati al perseguimento della verità” (truth-seekers).

Dopo il dibattito fra i partecipanti al convegno e Vera Lengsfeld, ex parlamentare tedesca, sul ruolo della stampa in alcuni casi noti a livello mondiali in cui essa è stata accusata di mentire, il convegno ha offerto una interessante carrellata delle “battaglie contro le ‘bufale’” condotte con efficacia da differenti organizzazioni in vari paesi europei. I rappresentanti di DELFI, un’organizzazione con sede in Lituana, hanno descritto il ruolo degli “elfi” in lotta contro i “troll”, cioè degli attivisti impegnati a mettere a nudo la falsità di alcune notizie pubblicate sui social network. Una esperienza inglese è stata illustrata dal Centre for Investigative Journalism. Airways, che ha sede in Olanda, ha spiegato come documenta le uccisioni di civili in conseguenza dei bombardamenti in Siria contro l’ISIS. L’associazione tedesca Hoaxmap ha presentato una mappa geografica dei luoghi in cui si sono verificati episodi di cronaca per i quali i migranti sono stati incolpati ingiustamente. I giornalisti freelance della Repubblica Ceca e dell’Albania hanno mostrato diversi modi in cui è possibile smascherare le fake news che infestano in particolare i social media e il web, contribuendo in questo modo alla diffusione di notizie più fedeli ai fatti e di conseguenza concretizzando il diritto dei cittadini di essere informati.

MF

da ossigenoinformazione


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